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Il piano per Gaza non convince Caracciolo: “Trump? Manca la sostanza, non basta l'enfasi”
30-09-2025, 14:31
“Il piano di pace per Gaza di Trump non manca certamente di ambizione, ma di sostanza”. Lo ha detto il direttore della rivista di geopolitica Limes Lucio Caracciolo, intervenendo a Otto e mezzo, il programma di La7 condotto dalla giornalista Lilli Gruber. “Questo non è solamente, secondo Trump, un accordo per Gaza, ma è la fine di due, 3000 anni di guerre, così le ha descritte, in Medio Oriente”, ha continuato l'esperto, definendo l'annuncio del presidente degli Stati Uniti sull'accordo per Gaza come un'operazione ad altissima “enfasi”. “Manca l'accordo con Hamas” Il piano di Trump per porre fine al conflitto tra Israele e Palestina si articola in venti punti, di cui quattro fondamentali: la liberazione degli ostaggi, il ritiro israeliano, il disarmo di Hamas e l'instaurazione di un governo guidato da un comitato palestinese tecnocratico e apolitico. “Stiamo parlando di un semilavorato che viene venduto come prodotto finito e confezionato - ha spiegato Caracciolo -. Semilavorato perché c'è un accordo fra Netanyahu e Trump, ma manca ancora l'accordo con Hamas”. Un passaggio che ne complica l'attuazione immediata: “E non penso che sarà facile che Hamas aderisca su queste basi. Ci sarà quindi necessità di un altro negoziato sulla base di queste proposte e vedremo quale sarà la risposta di Hamas”. “La destra ultra-religiosa di Israele non apprezzerà" La proposta del presidente Usa è stata accolta con favore da Benjamin Netanyahu. Il ministro delle finanze Bezalel Smotrich, invece, ha definito il nuovo Border of peace “un miscuglio indigesto”, aggiungendo che sarebbe “un clamoroso fallimento diplomatico” per Israele. “È chiaro che una parte consistente di Israele, e soprattutto alcuni ministri che sono nel governo di Netanyahu, come Ben Gvir, Smotrich, associati, cioè la destra ultra-religiosa, non apprezzerà molti aspetti di questa proposta perché viene meno a quelle che sono le loro dichiarate ambizioni”, ha commentato il direttore della rivista Limes, precisando che i prossimi giorni “saranno decisivi”. Infine Caracciolo ha evidenziato, a suo dire, il mutato umore dell'opinione pubblica negli Stati Uniti rispetto alla guerra tra Israele e Palestina: “C'è una base non solamente americana in genere, ma anche trumpiana, che sta cambiando abbastanza idea su Israele, - ha concluso - e questo, specialmente fra i giovani, e questo è un fattore di imbarazzo per l'America che non vuole finire coinvolto in nessun modo in una guerra in Medio Oriente”.
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