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Il prof picchiato dai ProPal: "Una squadraccia". Libri strappati e pugni, ecco i veri fascisti
Oggi 16-09-25, 19:50
"È stata un'aggressione che non ho nessun problema a definire fascista, perché è una squadraccia fascista che mi ha interrotto. Hanno strappato il libro, mi hanno tolto il microfono, mi hanno spintonato via dalla cattedra". È con queste parole che il professor Rino Casella, docente associato di Diritto pubblico comparato all'Università di Pisa, racconta quanto accaduto questa mattina al Polo Piagge dell'Ateneo, dove un gruppo di circa 20 giovani attivisti filopalestinesi, riuniti sotto la sigla Studenti per la Palestina di Pisa, ha fatto irruzione in aula interrompendo la prima lezione del suo corso del nuovo anno accademico. L'episodio si è verificato verso le 12:30, di fronte a circa 200 studenti presenti regolarmente alla lezione. "L'università non si può interrompere. Una lezione non si può interrompere. È stato un attacco all'istituzione, non a me. Io rappresento l'università, non Rino Casella", spiega il professore aggredito parlando all'Adnkronos. Il gruppo - composto in parte da volti noti dell'ateneo e in parte da persone esterne - è entrato nell'aula esponendo una bandiera palestinese e accusando il docente pubblicamente di essere un "sionista". A sostegno dell'azione, sul profilo Instagram del collettivo "Studenti per la Palestina" sono stati pubblicati video e foto che documentano l'irruzione e attaccano direttamente il docente. Azioni condannate a gran voce dal centrodestra e, per una volta tanto, anche dalla galassia del centrosinistra. Casella spiega di aver cercato di mantenere la calma e di continuare la lezione, ma di essere stato fisicamente bloccato: il microfono gli è stato tolto, il libro di testo - "simbolo del lavoro accademico" - è stato strappato, il quaderno personale, con una bandierina americana stampata, "gettato via con disprezzo". "Io insegno diritto pubblico comparato. Quella bandiera americana era sul mio quaderno perché spiego anche l'ordinamento statunitense. Non è propaganda. È parte del programma", afferma il professore. Nel tentativo di proteggere alcuni studenti che cercavano di riportare la calma togliendo la bandiera, Casella si è frapposto tra loro e gli attivisti, ricevendo un pugno. Dopo l'aggressione, si è recato al pronto soccorso dove gli sono state diagnosticate contusioni con prognosi di sette giorni. Ha poi sporto denuncia presso la questura. Anche alcuni studenti presenti in aula avrebbero subito aggressioni fisiche.
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