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Il siluro di Repubblica a Ranucci sulla sanzione del Garante: "Report? Multa condivisibile"
28-10-2025, 11:54
Anche Repubblica si schiera contro Sigfrido Ranucci e Report. La vicenda riguarda la sanzione decisa dal Garante per la protezione dei dati personali, che ha inflitto una multa da 150mila euro alla Rai per una violazione della privacy avvenuta durante la puntata di Report dell'8 dicembre 2024. In quell'occasione, era stata trasmessa una registrazione audio privata di una conversazione tra l'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini. Secondo l'Autorità, la diffusione di quel materiale ha violato il GDPR, il Codice della privacy italiano e le regole deontologiche giornalistiche in materia di trattamento dei dati personali. Ed ecco quanto scrive in un editoriale, apparso sull'edizione del 28 ottobre del quotidiano, Luigi Manconi, sociologo e fondatore di Lotta Continua: “C'è la necessità di sostenere l'attività di Ranucci, di respingere i tentativi di delegittimarlo, di vigilare affinché la sua libertà professionale e culturale rimanga intatta. Ma, a mio avviso, la tutela da assicurare a Report non ha nulla a che vedere con una pretesa di immunità. E, dunque, con il rifiuto della decisione del Garante. Era lecito e, comunque, opportuno diffondere quell'audio? Gli argomenti del Garante della privacy appaiono francamente condivisibili”. La firma di Repubblica va avanti e spiega la sua posizione: “Il principio della indispensabilità della divulgazione ai fini della essenzialità della informazione, parametri di giudizio fondamentali in questo caso, non appare in alcun modo rispettato. I contenuti di quella telefonata risultano non solo irrilevanti sotto il profilo penale, ma anche totalmente superflui rispetto a quella che potrebbe essere addotta come esigenza di completezza giornalistica. Qui si ha esclusivamente la rivelazione di un interno familiare e, di più, della sfera intima di due persone unite dal vincolo coniugale e che si mostrano nella loro vulnerabilità. Che cosa aggiunge, quella conversazione, alla conoscenza di fatti di pubblico interesse o anche solo del contesto in cui si svolgono? Sarebbe bello – la chiosa di Manconi - che Ranucci e Report continuassero a fare in piena indipendenza il loro lavoro; e che fossero loro stessi i primi a rispettare «quello spazio vitale che circonda la persona e senza il quale questa non può esistere e svilupparsi in armonia con i postulati della dignità umana» (Corte costituzionale 1991)”.
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