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Il Vaffa di Landini al lavoro
Oggi 17-07-25, 07:59
Se non serviva Einstein per capire che sui migranti il governo Meloni sta facendo meglio della sinistra e di quelli che negli ultimi quindici anni ci hanno mangiato sopra, riempiendo l'Italia di clandestini e di incazzati, come ha scritto perfino l'Economist, che non mi sembra la Gazzetta del Balilla, non scomoderei il grande Albert neanche per raccontarvi chi è davvero Maurizio Landini. Basta ascoltare l'invettiva che ha pronunciato ieri da leader della Cgil al congresso della Cisl dove era invitato per un saluto. Rosicando perché il sindacato che ha scelto di trattare con il governo anziché fermare treni e aerei con la scusa dei morti di Gaza e poi fermare contratti a cinque euro come fa la Cgil, aumenta gli iscritti, al contrario dei rossi landiniani che sopravvivono grazie ai pensionati, ha sparato sulla platea beccandosi una bella riga di fischi. La tesi era di quelle surreali: non serve trattare col governo per migliorare le condizioni del lavoro in Italia (fra l'altro in crescita) ma, letteralmente, attuare i patti del passato. Vale a dire quelli che lui non ha firmato. Vale a dire fare casino per una poltrona alla prossima legislatura.
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