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Ilaria Salis, la sinistra impazzisce per un tweet: cosa vogliono dire questi numeri
18-09-2025, 19:45
Due serie che a prima vista non dicono nulla: 47.8690° N, 18.8699° E. Ma che un significato ce l'hanno eccome. Zoltan Kovacs, portavoce del premier ungherese Viktor Orban, ha ricondiviso un post su X dell'eurodeputata di Avs Ilaria Salis pubblicando delle coordinate (già, proprio 47.8690° N, 18.8699° E) riferite al carcere ungherese di Márianosztra, per tutti un riferimento ai futuri sviluppi della questione della sua immunità parlamentare, che le ha permesso di uscire da una prigione ungherese, al vaglio del Parlamento europeo. Nel post originale, Salis annuncia che il prossimo 23 settembre la Commissione Affari giuridici del Parlamento europeo discuterà la revoca della sua immunità, come richiesta dal governo ungherese, e che probabilmente la decisione definitiva verrà presa il 7 ottobre con un voto alla plenaria di Strasburgo. L'eurodeputata italiana ricorda di aver ottenuto l'immunità "grazie alla straordinaria mobilitazione popolare e al vostro voto, e che mi ha permesso di uscire da quel maledetto pozzo ungherese fatto di soprusi e umiliazioni, di tornare una donna libera e di poter lottare insieme a voi. Immunità, senza la quale, rischierei di finirci di nuovo, in quel maledetto pozzo". "La partita è aperta. Spero vivamente che il Parlamento scelga di non piegarsi all'autoritarismo e ai nuovi nazionalismi aggressivi alla Orban, e che sappia stare dalla parte della democrazia e dello stato di diritto che, pur con tutte le imperfezioni da correggere e gli odiosi doppi standard da abbattere, resta comunque preferibile all'assolutismo che l'estrema destra vorrebbe imporci", scrive Salis. "Ma, di questi tempi, purtroppo nulla può essere dato per scontato", aggiunge, esprimendo gratitudine "per la vicinanza, per la solidarietà, per l'affetto e il sostegno che non mi avete mai fatto mancare. E grazie anche per quello che so continuerete a darmi: la forza di andare avanti con fiducia e coraggio, e la certezza di non essere sola". Argomentazioni a cui Kovacs risponde con le coordonate del carcere, mandando su tutte le furie la sinistra. "Il signor Kovacs, l'ineffabile portavoce di Orbán, non è l'eccezione ma la regola. Il regime di estrema destra guidato da Viktor Orbán esercita sistematicamente il potere in modo assolutistico, arrogante e vendicativo: l'esatto contrario di uno stato di diritto, fondato sulla presunzione d'innocenza, sull'imparzialità e sul sacrosanto diritto di ogni cittadino a un processo equo", scrive su X la stessa Salis. "Non lo dice - aggiunge - Ilaria Salis, ma svariati rapporti, sentenze e risoluzioni ufficiali che attestano come l'Ungheria, sotto il giogo decennale di Orbán, sia ormai a tutti gli effetti divenuta una democratura: un regime autoritario che mantiene solo formalmente e per convenienza le apparenze di una democrazia. Solo per ignoranza, malafede o calcolo politico, si può sostenere che in Ungheria vi siano le condizioni per garantire l'equità dei processi — tanto meno per gli oppositori politici. La verità è semplice: all'estrema destra, in Ungheria come altrove, delle garanzie democratiche non importa nulla. Quando non servono ai propri interessi, quando riguardano i loro avversari, vengono calpestate con disprezzo. Tutto, per loro, è solo e soltanto becera propaganda e volontà di vendetta". Non poteva mancare la reazione di chi, la Salis, l'ha mandata a Bruxelles. Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs scrivono: "Il processo che le autorità ungheresi vorrebbero riprendere garantisce pienamente i diritti della difesa previsti negli ordinamenti giudiziari dei paesi democratici e liberali? Bè, a giudicare dal messaggio odierni del portavoce di Orban che invia le coordinate di un carcere nel nord dell'Ungheria ci sembra che la risposta sia ancora una volta molto chiara. Quel processo è scritto e non prevede alternative. Una condanna già emessa che prescinde completamente dal merito e dall'accertamento delle singole responsabilità". Il 23 settembre la commissione Juri del parlamento europeo inizierà a votare sull'immunità della Salis. Ai primi di ottobre il verdetto.
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Il Manifesto
