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In CdM la strategia italiana per le tecnologie quantistiche. Butti: potenziamo la competitività
Ieri 30-07-25, 17:24
Roma, 30 luglio 2025 – Il Sottosegretario Alessio Butti, titolare della delega in materia, ha illustrato oggi in Consiglio dei Ministri la nuova Strategia Italiana per le Tecnologie Quantistiche (TQ), un piano nazionale che mira a consolidare l'Italia come protagonista della seconda rivoluzione quantistica a livello internazionale. L'obiettivo è quello di creare un ecosistema nazionale integrato per valorizzare le Tecnologie Quantistiche come leva per la competitività, la sovranità tecnologica e la sicurezza nazionale. La Strategia nasce dalla collaborazione tra due gruppi di lavoro principali: uno istituito presso il Dipartimento per la Trasformazione Digitale (DTD) guidato da Serafino Sorrenti, rappresentante italiano per le materie quantistiche presso l'Unione Europea, e un secondo gruppo coordinato dal professor Tommaso Calarco presso il Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR), che hanno operato in stretta e proficua collaborazione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero della Difesa e l'Agenzia nazionale per la Cybersicurezza (ACN). La Strategia è stata elaborata attraverso un processo partecipativo, che ha incluso una consultazione pubblica e la mappatura dell'ecosistema industriale italiano nelle tre aree chiave delle tecnologie quantistiche: calcolo, comunicazione e sensoristica. Il documento evidenzia le eccellenze italiane nella ricerca, nella sensoristica, nella comunicazione e nel calcolo quantistico, pur segnalando alcune criticità come la frammentazione del sistema, la carenza di investimenti privati e la limitata presenza di startup. Per questo motivo la Strategia prevede un modello di governance stabile, che coordinerà risorse, priorità, relazioni internazionali e monitoraggio degli impatti. Tra i principali risultati attesi vi sono il rafforzamento del trasferimento tecnologico attraverso collaborazioni ricerca-industria e sinergie tra attori pubblici e privati, l'attrazione di capitali e talenti e l'avvio di un percorso di crescita costante che faccia leva su investimenti pubblici e privati e sulla formazione specialistica. La Strategia permetterà di rafforzare l'immagine dell'Italia anche nel dialogo con l'Unione europea e con gli altri Paesi, soprattutto al fine di attrarre capitali e talenti e di guadagnare una leadership in un settore emergente, nel quale abbiamo gli strumenti e le capacità per collocarci nel panorama internazionale in termini di ricerca, sviluppo e innovazione.
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