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"Inaccettabile discriminazione". Mattarella e il monito sulla legge per i risarcimenti
Ieri 15-04-25, 22:08
Sulla legge voluta dal Parlamento con l'obiettivo di risarcire le vittime del Ponte Morandi arriva l'altolà di Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica promulga il testo approvato al Senato nel novembre 2024 e alla Camera il 20 marzo scorso, ma accompagna la sua firma con una lettera indirizzata ai presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, e alla premier Giorgia Meloni. L'inquilino del Colle decide di procedere con la promulgazione "riscontrando nella decisione del Parlamento una significativa manifestazione di solidarietà nei confronti della sofferenza dei familiari di vittime di eventi drammatici", ma non può né intende sottrarsi "al dovere", affidato al presidente della Repubblica dalla Costituzione, "di segnalare taluni punti che non appaiono in linea con principi e norme" della Carta. Si tratta, questa volta, di una legge approvata all'unanimità dalle forze politiche. Il fatto che sia stata condivisa da tutto l'arco parlamentare se da un lato può aver pesato nella scelta di promulgare comunque il testo, dall'altro mette le parole dell'inquilino del Colle al riparo da ogni strumentalizzazione politica e consegna a eletti e cittadini quasi una 'lezione' pratica (più volte Mattarella è intervenuto invece sulla teoria) su quello che è il potere/dovere del capo dello Stato, rispetto alla possibilità di non promulgare una legge. Le "riserve" del Colle riguardano alcuni rischi "discriminatori" che la legge porta con sé. In primo luogo ad apparire in contrasto con il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione (art.3) è, scrive Mattarella, "la limitazione dei benefici previsti alla sola ipotesi di 'vittime di eventi dannosi derivanti da cedimenti totali o parziali di infrastrutture stradali o autostradali di rilievo nazionale'". Non c'è solo la discriminante infrastruttura nazionale-non nazionale a finire sotto la lente di ingrandimento del Quirinale, ma anche la restrizione delle nuove norme e dei conseguenti nuovi benefici ai soli casi di cedimenti stradali. "Abbiamo purtroppo registrato, in passato, vittime causate da eventi relativi a strutture di altra natura, in particolare il cedimento di scuole, primo fra tutti il caso del crollo di una scuola elementare con la morte di tanti bambini presenti nelle aule con i loro maestri. Non si comprende pertanto perché non venga preso in considerazione ogni altro malaugurato evento analogo: basta pensare a ospedali, a strutture in cui si svolgono eventi sportivi o spettacoli, a strutture di altro genere", scrive il capo dello Stato. C'è poi un'altra ipotesi discriminatoria che allarma l'inquilino del Colle, e cioè l'aver previsto il riferimento ai figli, in mancanza del coniuge superstite, per quel che riguarda i risarcimenti. "Il testo va necessariamente interpretato nel senso che beneficiari dell'elargizione devono intendersi tutti i figli di ciascuna vittima, ivi inclusi quelli da rapporti di convivenza o di unioni civili. In caso contrario, si opererebbe un'inaccettabile discriminazione tra i figli delle vittime sulla base dello stato civile dei genitori, in aperto contrasto con l'articolo 3 della Costituzione", mette nero su bianco Mattarella. Non solo: nel definire l'ordine di priorità per l'attribuzione dell'elargizione spettante ai parenti delle vittime, "alla lettera c colloca la persona stabilmente convivente o l'altra parte dell'unione civile al terzo posto, dopo aver menzionato, alla lettera a il coniuge e alla lettera b i figli. Tale collocazione - è la sottolineatura - appare discriminatoria", dal momento che la giurisprudenza costituzionale "ha costantemente riconosciuto i diritti derivanti dalla convivenza stabile e dalle unioni civili, quali 'rapporti ormai entrati nell'uso', 'comunemente accettati accanto a quello fondato sul vincolo coniugale' e normativamente riconosciuti". C'è poi, per l'inquilino del Colle, un'annotazione di carattere tecnico che ha a che fare con le risorse stanziate: "La legge è finanziata attraverso limiti di impegno – 7,1 milioni per il 2025 e 1,6 milioni a decorrere dal 2026 – e il disporre di risorse limitate rende ancora più problematico l'esercizio della predetta discrezionalità al fine di garantire il soddisfacimento dei diritti". Tradotto: la previsione di un fondo per il risarcimento può limitare - in caso di esaurimento del fondo stesso e in presenza di numerosi incidenti - la parità tra i soggetti. Dopo tutte queste eccezioni arriva quindi l'invito di Mattarella al Parlamento e al Governo l'invito "a considerare con attenzione i predetti rilievi e a valutare interventi integrativi e correttivi".
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