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Inchiesta urbanistica, Cassazione: inammissibile ricorso pm. Catella resta libero
Oggi 13-11-25, 14:57
La Cassazione ha dichiarato "inammissibile" il ricorso presentato dalla Procura di Milano contro le ordinanze con le quali il Tribunale del Riesame ad agosto aveva annullato gli arresti domiciliari, per necessità di gravi indizi di corruzione, dell'immobiliarista Manfredi Catella, dell'architetto e componente della Commissione Paesaggio del Comune di Milano Alessandro Scandurra, e del costruttore Andrea Bezziccheri (l'unico allora finito in carcere). La VI Sezione - si attendono le motivazioni del provvedimento della Cassazione - ha così confermato i provvedimenti del Riesame con cui erano stati revocate le misure cautelari nell'inchiesta sull'urbanistica. Se la Procura meneghina sosteneva la "mancanza, apparenza e manifesta illogicità della motivazione" del Riesame, è stato lo stesso sostituto procuratore generale in Cassazione, Cristina Marzagalli, a ribadire come gli atti dell'accusa "non dimostrano la formazione, né l'operatività di un accordo corruttivo tra Alessandro Scandurra e Catella quale amministratore delegato della società Coima, non potendosi sostenere che i pagamenti delle fatture da parte di Coima a favore di Scandurra siano riconducibili ad un accordo corruttivo anziché correlate ad attività professionale effettivamente prestata da Scandurra e regolarmente contabilizzata". Quanto all'atto contrario ai doveri d'ufficio, individuato nel capo d'imputazione nella partecipazione dell'ex componente della Commissione per il paesaggio alla seduta del 5 ottobre 2023, dove si discute del progetto cosiddetto Pirellino, "si rileva la mancanza di prove circa il contributo determinante e fondamentale di Scandurra in quella seduta per la formazione del parere favorevole della commissione, la quale è composta da 11 membri, non essendovi evidenze di indebite pressioni o sollecitazioni da parte del pubblico ufficiale sugli altri membri". Nell'intervento scritto, infine, il pg Marzagalli sottolineava come "il vaglio logico e puntuale delle risultanze procedurali operato dal Tribunale del Riesame non consente alla Suprema Corte di muovere critiche, né tantomeno di operare diverse scelte di fatto. In particolare, il vizio di mancanza della motivazione dell'ordinanza del Riesame in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza non può essere sindacato dalla Corte di legittimità". Ora la Procura - i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, con il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano - potrà prendere atto del doppio stop cautelare di Riesame e Cassazione, oppure potrà andare avanti sulla linea accusatoria fino all'eventuale richiesta di processo.
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