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Ipotesi tregua. Macron, Starmer e Merz a Kiev: la videocall con Meloni
Oggi 10-05-25, 07:34
Il presidente della Francia Emmanuel Macron, il premier del Regno Unito, Keir Starmer e il cancelliere della Gemania Friedrich Merz sono arrivati a Kiev, in Ucraina, per una visita congiunta con il premier polacco Donald Tusk. Su richiesta di Volodymyr Zelensky, i leader di Francia, Germania, Regno Unito e Polonia visitano insieme per la prima volta l'Ucraina, per chiarire i contorni di una futura coalizione a sostegno di Kiev. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parteciperà alle 9.30 alla videocall con i leader europei sulla pace e sulla sicurezza dell'Ucraina, ha reso noto Palazzo Chigi che ha diffuso l'agenda della premier dei prossimi giorni. L'Europa spinge per un cessate il fuoco di 30 giorni in Ucraina da realizzarsi, possibilmente, a breve. Mentre Volodymyr Zelensky annunciava una riunione della «coalizione dei volenterosi» da tenersi oggi in Ucraina, da Bruxelles il neo -cancelliere tedesco Friedrich Merz ha ventilato la possibilità di una tregua a giorni: «Nutro grandi speranze che si giunga a un accordo per un cessate il fuoco in Ucraina questo fine settimana», ha detto. Intanto, nel giorno in cui Vladimir Putin ha assistito sulla Piazza Rossa alla tradizionale parata militare del 9 maggio per celebrare gli 80 anni della vittoria sul nazismo - alla presenza del presidente cinese Xi Jinping, ma anche di due leader europei, cioè il premier slovacco Robert Fico e il presidente serbo Aleksandar Vucic l'Europa ha voluto dare un segnale con un Consiglio Affari Esteri straordinario a Leopoli, in Ucraina. Alla riunione di Leopoli c'erano diversi ministri degli Esteri, l'Alta rappresentante Ue Kaja Kallas in testa, con il premier ucraino Denys Shmyhal e il ministro degli Esteri ucraino Andrij Sybiha. L'Italia era rappresentata dal vice ministro Cirielli. Kallas ha annunciato lo stanziamento di un miliardo di dollari per l'industria della difesa ucraina provenienti da proventi dei beni russi congelati. Poi, sempre da Leopoli, dopo una riunione del "Core Group" di Paesi del Consiglio d'Europa è giunto il via libera all'istituzione di un Tribunale speciale sul crimine di aggressione contro l'Ucraina. Il tribunale sarà istituito formalmente durante una riunione del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa che si terrà a Lussemburgo il 13 e 14 maggio e punterà al perseguimento dei leader russi maggiormente responsabili dell'invasione su larga scala dell'Ucraina iniziata nel 2022 (intende perseguire circa 20-30 funzionari di alto rango). L'incontro dei "volenterosi" di sabato, secondo quanto riferito da Emmanuel Macron, si terrà in forma ibrida: alcuni saranno presenti di persona e altri, come Giorgia Meloni, online. La posizione Ue l'ha sintetizzata Ursula von der Leyen: «Ritengo sia importante che il cessate il fuoco di 30 giorni proposto ora dal presidente Trump e dal presidente Zelensky venga accettato e successivamente attuato. Allo stesso tempo, concordiamo anche sulla necessità di riportare l'Ucraina in una posizione di forza. Ciò include ulteriore sostegno economico, militare e politico. E sottolineiamo entrambi che vogliamo raggiungere una pace giusta e duratura». Intanto dagli Stati Uniti il vice presidente JD Vance, in un'intervista a Fox News, ha sintetizzato anche lui la posizione di Washington: «Vogliamo che l'Ucraina resti un Paese sovrano» e «la Russia non può aspettarsi di ottenere territori che non ha neanche conquistato», ha detto, spiegando che questa richiesta era invece stato proposta dai russi per il piano di pace iniziale. «Sapevamo che la prima offerta dei russi sarebbe stata troppo. Sapevamo che avrebbero chiesto più di quanto fosse ragionevole concedere. È così che spesso funzionano i negoziati. Non mi dà fastidio. Ciò che mi darebbe fastidio sarebbe se giungessimo alla conclusione che i russi non stanno negoziando in buona fede. E se ciò accadesse, sì, ci ritireremmo», ha concluso.
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Il Tempo
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