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Iran-Israele, la tregua tiene. Netanyahu e Pezeshkian cantano vittoria
Oggi 25-06-25, 08:05
In un discorso televisivo alla nazione, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha tirato le somme di quella che ha definito "una vittoria storica" ottenuta contro l'Iran che "durerà per generazioni". Grazie al cessate il fuoco (che per la verità appare non certo granitico) mediato dagli Stati Uniti, il conflitto è durato un totale di 12 giorni ma - ha sottolineato il premier - è stato sufficiente a permettere allo Stato ebraico di rimuovere "due minacce esistenziali: la minaccia di distruzione tramite armi nucleari e la minaccia di distruzione tramite 20.000 missili balistici" che l'Iran sarebbe stato sul punto per costruire. Israele avrebbe dovuto affrontare la distruzione nel prossimo futuro "se non avessimo agito ora". Netanyahu ha rimarcato che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha agito "in modo senza precedenti", e lo ha ringraziato per "il suo ruolo nella difesa di Israele e nella rimozione della minaccia nucleare iraniana". "Israele - ha aggiunto il leader israeliano - non ha mai avuto un amico come il presidente Trump alla Casa Bianca e lo ringrazio molto per il nostro lavoro congiunto". Tornando ai risultati dell'operazione militare, il capo del governo dello Stato ebraico ha spiegato che è stato "mandato a rotoli il programma nucleare iraniano". E a avvertito: "Se qualcuno in Iran cercasse di ripristinarlo, agiremo con la stessa determinazione, con la stessa forza, per stroncare qualsiasi tentativo del genere". Pressoché in contemporanea con il "discorso della vittoria" pronunciato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, dall'altra parte della barricata il presidente iraniano Massoud Pezeshkian, in un messaggio ai suoi compatrioti, si è a sua volta intestato il trionfo nella guerra lampo tra Iran e Israele. "Oggi, dopo la vostra coraggiosa resistenza, o grande popolo dalla storia gloriosa - ha affermato Pezeshkian - assistiamo a un cessate il fuoco e alla fine di una guerra di dodici giorni imposta al popolo iraniano dalle avventure belliche del regime sionista". "Durante questo periodo - ha aggiunto il presidente - il mondo ha assistito alla potenza di un grande Iran sostenuto dal suo popolo. Mentre il nemico terrorista intraprendeva questa guerra di aggressione, è stata la volontà e la potenza del popolo iraniano a decretarne la fine". Secondo Pezeshkian, lo Stato ebraico avrebbe subito una "punizione storica" grazie all'azione della "grande e civilizzatrice nazione iraniana".
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