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Israele-Hamas litigano sulla fase due. Bloccati gli aiuti umanitari per Gaza
02-03-2025, 09:41
A pochi minuti dalla fine dei 42 giorni della prima fase del cessate il fuoco a Gaza, Israele ha appoggiato la proposta degli Stati Uniti di estendere il cessate il fuoco con Hamas fino al Ramadan e alla Pasqua ebraica, periodo durante il quale tutti gli ostaggi potrebbero essere rilasciati. Si tratta del piano proposto dall'inviato speciale americano Steve Witkoff. Il Ramadan, iniziato venerdì sera, dura fino al 29 marzo, la Pasqua ebraica termina il 20 aprile. La metà degli ostaggi saranno rilasciati il primo giorno del cessate il fuoco prolungato, afferma l'ufficio del primo ministro in una dichiarazione rilasciata dopo un incontro di quattro ore presieduto da Benjamin Netanyahu. I restanti ostaggi «verranno rilasciati alla fine del periodo se verrà raggiunto un cessate il fuoco permanente». Hamas non ha accettato però la proposta. «Se Hamas dovesse cambiare posizione - afferma l'ufficio di Netanyahu - Israele avvierà immediatamente i negoziati su tutti i dettagli del piano Witkoff». Nel frattempo le Idf hanno bloccato l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza nel rispetto di un ordine emesso dal governo israeliano. «Con il completamento della prima fase dell'accordo sugli ostaggi e alla luce del rifiuto di Hamas di accettare il quadro Witkoff per la prosecuzione dei negoziati, che Israele aveva accettato, il primo ministro Netanyahu ha deciso che, a partire da questa mattina, l'ingresso di tutti i beni e le forniture nella Striscia di Gaza sarà bloccato», si legge nella nota. «Nessun cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi» israeliani ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. E «ulteriori conseguenze, se Hamas continua a rifiutarsi» di «accettare lo schema» proposto dall'inviato statunitense Steve «Wittkoff per la continuazione dei colloqui, che Israele ha accettato», la reazione dell'ufficio del primo ministro israeliano Netanyahu, spiegando la decisione di interrompere la consegna di aiuti umanitari alla popolazione palestinese. «Questo stop è una violazione dell'accordo» raggiunto tra le parti e «un crimine di guerra», la risposta di Hamas in una nota. «La decisione di Netanyahu di sospendere gli aiuti umanitari è una forma di ricatto a buon mercato, un crimine di guerra e una palese violazione dell'accordo», si legge nel comunicato palestinese. «I mediatori e la comunità internazionale devono agire per fare pressione sull'occupazione e fermare le sue misure punitive e immorali contro oltre due milioni di persone a Gaza», è l'appello rivolto dal gruppo terroristico. «Il criminale di guerra Netanyahu sta cercando di imporre realtà politiche sulla base del fatto che il suo esercito fascista non è riuscito a stabilire oltre quindici mesi di brutale genocidio, a causa della fermezza e dell'eroismo del nostro popolo e della resistenza. Cerca di ribaltare l'accordo firmato per servire i suoi ristretti interessi politici interni a spese dei prigionieri dell'occupazione a Gaza e delle loro vite», hanno detto ancora. «L'unico modo per raggiungere la stabilità nella regione e il ritorno dei prigionieri è completare l'attuazione dell'accordo, iniziando con l'attuazione della seconda fase», ha detto il leader di Hamas Mahmoud Mardawi.
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