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La Bastiglia di "re Luigi" Macron e la "ghigliottina" a Marine Le Pen
Oggi 15-07-25, 08:43
Il 14 luglio, tra parate militari e bandiere tricolori, Emmanuel Macron festeggia la Repubblica e prova anche a mostrarsi protagonista sulla scena internazionale. Stavolta il bersaglio è Donald Trump: un gioco complicato, perché mentre Macron alza la voce con Washington, la Francia continua a perdere terreno in Africa, in modo clamoroso. I militari francesi sono stati cacciati uno dopo l'altro da Mali, Burkina Faso e Niger e Parigi ha dovuto assistere impotente alla crescente influenza russa nella sua ex "Françafrique". Una disfatta geopolitica che mina la credibilità del presidente francese quando pretende di dare lezioni al resto del mondo. Ma i guai di Macron non finiscono qui: da anni la Francia è un pilastro di quella politica europea che non ne azzecca una. La transizione green è stata progettata con leggerezza, senza considerare le conseguenze industriali e sociali. La politica migratoria si è rivelata fallimentare, e le esagerazioni ideologiche sui diritti — spesso lette come imposizioni burocratiche — hanno aggravato la distanza tra Bruxelles e i cittadini europei. A questo si aggiunge l'assenza di politiche per stimolare la domanda interna: anche la Francia si è accodata alla logica tedesca di rigore senza limiti, che da anni impone a tutti di poter crescere solo esportando. Non stupisce allora che i sondaggi sorridano alla destra francese. Marine Le Pen e Jordan Bardella attraggono consensi crescenti, anche perché Macron e i suoi sembrano impegnati più a mettere all'indice gli avversari che a capire perché perdono voti. Si può discutere della condotta dei leader della destra, ma resta un fatto: l'aggressione giudiziaria all'avversario politico non è un buon segno per una democrazia. Le leggi vanno rispettate, certo, ma anche il principio per cui la competizione si gioca alle urne, non nei tribunali. E anche sulla difesa la Francia mostra posizioni anacronistiche. È la NATO l'unica prospettiva seria: solo lì l'Europa può contare come insieme di nazioni. Peraltro, la vecchia tendenza francese a spingere la propria industria nazionale delle armi non regge più: Macron deve rassegnarsi a integrazioni industriali con Italia e Germania, esattamente ciò che la Francia ha rifiutato sui cantieri navali. Sul caso STX di Saint-Nazaire, Parigi bloccò il controllo italiano, poi siglò un patto che garantiva un peso maggiore ai francesi, senza mai accettare una vera alleanza strategica. In fondo, i francesi capiscono perfettamente cosa accade e i numeri dei sondaggi lo confermano: la destra guadagna terreno, Macron perde legittimità e quell'Europa che pretende di rappresentare non convince più nessuno. Se questo è il quadro, festeggiare il 14 luglio rischia di essere più ostinazione che Festa della Repubblica.
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