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La denuncia di Li Gotti, avvocato Msi folgorato sulla via di Prodi e Di Pietro
29-01-2025, 07:40
Luigi Li Gotti è una scintilla volata lontano dalla fiamma. Nato a destra ma rotolato a sinistra. Settantasette anni, originario di Mesoraca, in provincia di Crotone, è stato negli anni studenteschi attivista del Fronte della Gioventù calabrese, diventando segretario provinciale del Msi di Crotone: nel capoluogo calabrese è diventato anche consigliere comunale. Si è trasferito a Roma dove, conseguita la laurea in Giurisprudenza, ha iniziato a esercitare la professione di avvocato. È stato difensore di noti pentiti come Giovanni Brusca, Tommaso Buscetta e Gaspare Mutolo, è stato avvocato di parte civile nel processo per la strage di Piazza Fontana, ha assistito la famiglia del commissario Luigi Calabresi, ma ha partecipato anche ai processi sul caso Aldo Moro, delle stragi di Capaci e di via D'Amelio, nonché dei fatti della scuola Diaz di Genova. Dopo il passaggio ad Alleanza Nazionale, evidentemente in contrasto con l'aria più garantista della nuova destra di governo, nel 1998 lascia il partito di Gianfranco Fini e, quattro anni più tardi, nel 2002 passa all'Italia dei Valori, il partito delle Procure guidato da Antonio Di Pietro. E Li Gotti brilla, agli occhi di Di Pietro, al punto di diventare il responsabile del dipartimento Giustizia. Attaccante di punta. Qui nasce la frequentazione con Romano Prodi di cui ha fatto cenno la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: Li Gotti è stato infatti sottosegretario alla Giustizia tra il 2006 e il 2008 durante il governo Prodi. Il ministro titolare della Giustizia era quel Clemente Mastella che, raggiunto in famiglia dall'avviso di custodia cautelare per sua moglie, fu costretto a dimettersi dalle Procure. Un'esperienza che evidentemente Li Gotti ha vissuto tanto da vicino da riprovare a metterla in campo, con altre vesti. Alle elezioni del 2008 è eletto senatore con Italia dei Valori e rafforza la sua collaborazione con Di Pietro. Walter Veltroni, in quel momento leader del Pd, sceglierà l'alleanza strategica con Idv al posto di quella con i garantisti dello Sdi-Psi. E nelle more dell'accordo tra i Dem e l'ala più giustizialista dei dipietristi, per Li Gotti salterà fuori un seggio garantito nella rossa Emilia-Romagna. Nel suo mandato a Palazzo Madama il senatore di Idv si era occupato tra l'altro del ddl sulla corte penale internazionale e del provvedimento sul reato di traffico di esseri umani. Dati i trascorsi parlamentari a sinistra, ed essendo notoria la prossimità di Antonio Di Pietro con alcuni suoi emuli ancora in carriera, non si può escludere che l'avvocato abbia messo in cassa comune il suo intento con esponenti della parte più politicizzata della magistratura. Certamente l'esposizione mediatica, anche grazie alle ospitate da Massimo Giletti a La7, non gli sono mancate. Attualmente è associato allo studio legale Bernardi e Associati di via Monte Zebio a Roma e si dice che Di Pietro sia rimasto, oltre che suo amico, suo assistito. Un nuovo Pool, insomma, all'ombra del quale lo spirito delle crociate delle Procure contro la politica spira ancora.
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