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La gaffe di Calenda al seggio
Ieri 09-06-25, 17:19
Gaffe per Carlo Calenda al seggio di Roma: arrivato per votare al referendum lunedì 9 giugno, si è trovato davanti a una scheda elettorale già tutta timbrata e quindi inutilizzabile. Uno degli scrutatori lo ha subito indirizzato alla sede di via Petroselli, dove gli hanno fornito una nuova scheda in tempi rapidi. Una volta uscito, il fondatore di Azione ha commentato: “Sono andato a votare e avevo anche la scheda esaurita. Detto questo, sono un senatore eletto: è giusto che chi è eletto vada a votare. Dopodiché sui referendum… è una lunga prassi. Chi vuole andare va, chi non vuole andare non va: vuol dire che non è d'accordo con i quesiti, e non c'è nulla di antidemocratico in questo”. Calenda, noto per il suo approccio pragmatico e centrato sulle riforme, ha spesso espresso posizioni critiche rispetto ai referendum popolari, sottolineando come questi siano strumenti da utilizzare con attenzione e solo per temi di grande rilevanza. Nel caso del referendum dell'8 e 9 giugno, il leader di Azione ha evidenziato la necessità di migliorare la partecipazione democratica, sostenendo che la presenza ai seggi da parte di rappresentanti eletti è un segnale di responsabilità verso i cittadini. Sottolinea però che la scelta dei cittadini di partecipare o meno ai referendum deve essere rispettata come una manifestazione legittima di dissenso politico.
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