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La Lazio non si ferma
04-11-2025, 15:32
Perla di Isaksen, sigillo di Zaccagni. Seconda vittoria consecutiva in casa che mancava da un anno, 2-0 al Cagliari mostrando pregi e difetti visti finora. Quarta partita di seguito senza subire gol ma segnare una rete ormai è diventata un'impresa che stavolta riesce al danese, bravo a stappare una sfida molto difficile. In ogni caso sono sei le partite senza perdere, una serie positiva che ha portato 12 punti, non pochi per tutti i problemi che sta avendo la squadra biancoceleste: da qui bisogna ripartire. Sarri fa solo un cambio rispetto alla trasferta di Pisa: dentro Lazzari dall'inizio al posto di Pellegrini alle prese ancora con un problema fisico al ginocchio, per il resto tutti confermati con Marusic che si sposta sulla fascia sinistra. Provedel confermatissimo in porta, centrocampo composto da Guendouzi, Cataldi e Basic (alla sesta presenza consecutiva), Dia ancora centravanti, Isaksen e Zaccagni sono i due esterni col compito di dare qualità a una manovra d'attacco finora molto sterile. Il tecnico Pisacane recupera Mina e Luperto, si affida a Sebastiano Esposito e Gaetano dietro a Borrelli. Alla fine sono poco più di 30.000 gli spettatori che rispondono presente nonostante il posticipo di lunedì di cui francamente molti a Formello avrebbero fatto a meno. Toccante il ricordo dell'Olimpico per Vincenzo Paparelli, il laziale ucciso il 28 ottobre 1979 dalla follia omicida di un tifoso romanista con un razzo sparato dalla Sud. Tutti urlano il nome di Vincenzo, un momento di grande emozione per tutti i presenti a 46 anni da quel tragico pomeriggio. Poi si parte col fischio dell'arbitro Sacchi che non dirige una gara di serie A da aprile (proprio da queste parti, Lazio-Parma 2-2). Si capisce subito l'aria che tira, gara spezzettata, mucchio a centrocampo e il Cagliari che parte meglio rispetto ai padroni di casa. Esposito spara alto da fuori, siamo al 20' e la Lazio decide di iscriversi alla partita. Per dieci minuti chiude gli avversari che non riescono più a uscire ma, come a Pisa, si divora due rigori in movimento con Basic (grave errore) e Zaccagni poi Marusic impegna Caprile. Si va a ondate perché sul finire di un primo tempo complicato Provedel deve respingere il diagonale di Folorunsho in mischia. Si va all'intervallo col retrogusto amaro di non riuscire a capitalizzare le azione costruite, peraltro Dia è totalmente lasciato solo nelle grinfie del solito Mina provocatorio nei riguardi dello stadio che comincia a fischiarlo a ogni tocco del pallone. Della serie gli infortuni non finiscono mai (sono sei gli indisponibili per guai fisici) Sarri è costretto nell'intervallo a inserire il giovane Provstgaard al posto di Romagnoli vittima di un problema muscolare. Lazio all'arrembaggio senza rubare l'occhio ma con costanza, entra anche Vecino per Basic per provare ad andare all'assalto. Il Cagliari arretra troppo e al 65' Isaksen inventa il vantaggio con un sinistro chirurgico. Entrano tutti gli attaccanti dei sardi, Pavoletti, Luvumbo e Kilicsoy, Sarri risponde con Pellegrini e poi Noslin e Pedro. Tante mischie ma pochi pericoli per Provedel, anzi al 91' Zaccagni chiude la partita con il raddoppio: 2-0 ma che fatica. Ora domenica la trasferta con l'Inter per provare a continuare la rimonta in classifica.
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