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La Lega porta al dietrofront sulla Manovra: saltano pensioni e Tfr
Oggi 19-12-25, 12:30
La Lega fa riflettere gli alleati e la manovra cambia. È stato infatti depositato in commissione Bilancio al Senato un nuovo emendamento del governo – fortemente voluto dal partito di Matteo Salvini – che ripensa tutte le misure sulle pensioni e fa saltare anche quelle sul trattamento di fine rapporto. Il testo ora contiene alcuni interventi sull'iperammortamento, una stretta agli investimenti green e una rimodulazione del Pnrr ma non prevede più le misure sulla previdenza e sul trattamento di fine rapporto che avevano portato il governo a un nuovo giro di consultazioni interne. Nessuna tensione quindi nella maggioranza, come sbandierato dalle opposizioni nelle scorse ore, ma un lavoro di squadra per rivedere la manovra così com'era. Ad annunciare la fumata bianca sull'emendamento, Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento: “C'è stata questa decisione perché la Lega ha posto un problema politico sulle coperture previdenziali. Troveremo una soluzione, chiaramente salvaguardando anche tutti gli aspetti che riguardano imprese, imprenditori e Zes”. L'emendamento, quindi, prevede una nuova ritenuta d'acconto per le imprese, l'anticipazione della misura al 2028 con un'aliquota pari allo 0,5% – al netto dell'Iva – dell'importo da corrispondere. Confermato invece l'1% dal 2029. La misura vale oltre 700 milioni di euro dal primo anno e raddoppia in quelli successivi. Nonostante il lavoro di squadra della maggioranza, non sono mancate le critiche. Prima fra tutte Elsa Fornero che a La Repubblica si è espressa sul lavoro dell'esecutivo: “Questo governo ha preso atto che una controriforma della mia riforma non si può fare – ha esordito – le pensioni si finanziano con il lavoro e il salario dei lavoratori è difficile capire come possa tenersi in piedi un sistema nel quale ci saranno a un certo punto più pensionati che lavoratori, che peraltro sono poco pagati”. Fornero che però ha escluso la presenza di una “manina” nel maxiemendamento ventilata nei giorni scorsi: “Il ministro Giorgetti ha capito molto bene la situazione e quindi non credo a ‘manine' di alcun genere. Figuriamoci se un emendamento di quella portata arriva all'insaputa del governo: l'avranno visto tutti e tutti l'avranno accettato – spiega – Poi si saranno accorti che alcune cose non erano state meditate: ad esempio la misura sul riscatto degli anni di laurea, che sarebbe una vera follia. Un'assurdità perché c'è bisogno che le persone mettano da parte soldi per le loro pensioni e così, invece, le si disincentiva”.
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