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La presunta figliastra di Putin "lavora in una galleria in cui espongono artisti pacifisti"
06-06-2025, 15:07
La denuncia dell'artista russa in esilio in Francia, Nastya Rodionova, non è stata ancora provata ma ha già sollevato un'ondata di indignazione e di polemica: la presunta figliastra di Vladimir Putin, Elizaveta Krivonogikh, abiterebbe a Parigi e lavorerebbe per gallerie in cui esibiscono le loro opere artisti che hanno preso posizioni contro la guerra. Alcuni dei quali persino ucraini. Sul suo profilo Facebook, Rodionova ha scritto di aver "sentito delle voci" sulla reale identità di “Liza”, manager dell'associazione “L” a cui fanno capo le gallerie di Parigi, Studio Albatros e L Gallery. A quel punto, per verificare le insistenti indiscrezioni, avrebbe incontrato il presidente di “L”, Dmitrij Dolinskij, il quale le avrebbe rivelato che la manager in questione si chiama Elizaveta Rudnova. L'identità di Rudnova, secondo questa ipotesi, coinciderebbe con quella di Elizaveta Vladimirovna (“Elisabetta, figlia di Vladimir”) Krivonogikh, nata nel 2003 - secondo un'inchiesta del media indipendente Proekt del 2020 - dalla relazione di Putin con Svetlana Krivonogikh, una governante. Oggi azionista di Banca Rossija e proprietaria di immobili, Krivonogikh avrebbe un patrimonio stimato intorno a 100 milioni di dollari e "rimpolpato" da un "misterioso benefattore". "È importante dire che credo nella presunzione di innocenza e che i figli non devono essere responsabili per i crimini commessi dai loro genitori", ha scritto Rodionova. "Ma nel mezzo di una guerra, un conflitto fra chi proviene da una famiglia di persone che hanno tratto beneficio dal regime e le vittime di questo regime è inaccettabile", ha aggiunto.
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