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"La Russa bast...", l'insulto choc sul palco della Cgil: odio rosso nel silenzio di Landini
Oggi 20-05-25, 17:21
Insulti alla seconda carica dello Stato sul palco della Cgil nel silenzio del segretario generale, Maurizio Landini, quello della "rivolta sociale". È successo a Roma, a piazza Vittorio, dove il sindacato ha svolto una maratona oratoria contro l'astensionismo sui referendum dell'8 e 9 maggio. Sul palco sale Adelmo Cervi, figlio di Verina Castagnetti e Aldo Cervi, il terzo dei sette fratelli Cervi fucilati dai fascisti a Reggio Emilia il 28 dicembre del 1943. “Di un basta**o come La Russa non ho bisogno di parlare - ha detto Cervi, definito "amico della Cgil" - La cosa vergognosa è che un basta**o del genere sia la seconda carica dello Stato e che abbiamo chi ci governa che gira ancora con la fiamma tricolore appiccicata al vestito”, afferma all'indirizzo del presidente del Denato che, legittimamente, ha promosso il non voto ai referendum promossi dalla sinistra per fare in modo che non raggiungano il quorum. "Uniamoci tutti quanti - ha concluso Cervi - a portare avanti questa battaglia", perché "la tappa più importante che avremo dopo è quella di fare in modo di unirsi con tutta la sinistra e i democratici per mandare a casa questo governo di destra. O siamo capaci di rimandarli nelle fogne da dove sono usciti o avremo sempre un prezzo pesante da pagare". "Quanto accaduto sul palco della Cgil, convocato per la campagna referendaria, non può passare sotto silenzio. Abbiamo il massimo rispetto personale per Adelmo Cervi per le terribili vicende di cui suo padre e sei suoi zii sono stati vittime. Nondimeno, dare del 'basta**o' al presidente del Senato Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato, non pare onorare il cognome che porta. In questo modo si alimenta un clima che non fa bene all'Italia e corre il rischio di fomentare violenza. Spero che il segretario generale della Cgil Landini trovi il giusto modo per prendere le distanze", dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, Lucio Malan. "L'insulto volgare rivolto a Ignazio La Russa dal palco della CGIL non è solo indegno - dichiara Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d'Italia e Sottosegretario alla Giustizia. - ma rappresenta il sintomo di un clima avvelenato che certa sinistra continua ad alimentare scientemente: un odio politico che, dalla propaganda, si riversa ormai sistematicamente nelle piazze italiane. Conosco bene la solidità e il senso delle istituzioni che contraddistinguono il Presidente del Senato: non sarà certo scalfito da chi urla per delegittimare, ma trovo inaccettabile che nessuno, primo tra tutti Landini, abbia sentito il dovere di dissociarsi. Dal canto nostro, come Fratelli d'Italia continueremo a stare dalla parte delle Istituzioni che rappresentano a testa alta la Nazione".
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