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"La scuola non è una spiaggia". Divise obbligatorie e polemiche al Nautico di Livorno
Oggi 22-05-25, 16:56
«Se non volete indossare i pantaloni lunghi dovete indossare i bermuda della divisa, è l'unica deroga consentita». Con questa motivazione, la scorsa settimana, alcuni studenti dell'Istituto Nautico di Livorno sono stati impossibilitati a prendere parte alle lezioni ordinarie. Per il Preside, Carmine Villani, si tratta di «una linea fondamentale da seguire. Il nostro obbiettivo è formare gli ufficiali del futuro e l'abbigliamento è un aspetto fondamentale». «È vietato presentarsi a scuola con pantaloni o gonne molto corti, canottiere, infradito, magliette scollate o trasparenti e altri capi ritenuti non decorosi», così recita la nota della circolare inoltrata già lo scorso cinque maggio. «Si tratta di buon costume, buon senso e decoro. Un domani, quando andremo sul posto di lavoro, sicuramente non ci faranno venire in pantaloncini e minigonna», «talvolta vengono in ciabatte da mare e giustamente viene proibito l'accesso», questi i commenti espressi da alcuni studenti dell'istituto protagonista. Di parere opposto, c'è chi ha definito l'accaduto «un atto di discriminazione, un abuso di potere e un'interruzione del diritto allo studio». Per Susanna Ceccardi non ci sono dubbi e – come ha assicurato oggi - la Lega è a lavoro per una legge nazionale sul decoro scolastico, che vieta simboli ideologici come la schwa, asterischi e abiti inadeguati. «In classe si va vestiti in maniera decorosa. La scuola è un luogo di educazione e rispetto, non la succursale di una spiaggia né la passerella di qualche reality show», ha tuonato l'eurodeputata. «Chi grida alla discriminazione –ha proseguito- perché alcuni studenti sono stati lasciati fuori dalla scuola sbaglia bersaglio. Il vero problema non sono le regole ma l'anarchia mascherata da libertà che certa sinistra predica ogni giorno». Il messaggio è il medesimo, contro la decadenza di valori educativi fondamentali: «i ragazzi devono crescere in ambienti seri e sicuri, dove conta lo studio e non l'esibizionismo. Al Nautico di Livorno dico avanti tutta e buon vento».
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