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La stoccata di Merz a Trump: "Gli europei non accetteranno una pace imposta all'Ucraina"
Oggi 01-12-25, 16:28
Gli europei si opporranno a una "pace imposta" all'Ucraina. Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, alla vigilia dei colloqui programmati tra l'inviato statunitense Steve Witkoff e il presidente russo Vladimir Putin. "Stiamo seguendo una linea chiara: nessuna decisione riguardante l'Ucraina e l'Europa senza gli ucraini e senza gli europei, nessuna pace imposta alle spalle dell'Ucraina, nessun indebolimento o divisione dell'Unione Europea e della Nato", ha dichiarato Merz, in conferenza stampa congiunta con il premier polacco Donald Tusk, dopo essere stato contattato, insieme ad altri leader europei, dai presidenti di Francia e Ucraina, Emmanuel Macron e Volodymyr Zelensky, riuniti a Parigi. A proporre il piano di pace in discussione attualmente è stato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. I ministri della Difesa dell'Unione Europea si sono incontrati oggi a Bruxelles per discutere del sostegno all'Ucraina e del miglioramento della prontezza difensiva europea. Il ministro della Difesa ucraino Denys Shmyhal e il segretario generale della Nato Mark Rutte si sono uniti ai ministri dell'Ue per uno scambio di opinioni sulle esigenze più urgenti di Kiev nella difesa contro la Russia e su un ulteriore sostegno finanziario e militare. Al centro della discussione anche la prontezza difensiva dell'Unione, dopo diverse iniziative lanciate negli ultimi mesi. Tra queste, una serie di progetti di riarmo di punta proposti dalla Commissione Europea a ottobre nei settori della protezione delle frontiere, della difesa dai droni, della difesa aerea e dello spazio, per rafforzare le capacità militari dell'Europa e scoraggiare la Russia. L'incontro si svolge il giorno dopo che i Paesi dell'Ue interessati a ricevere prestiti attraverso il fondo di difesa di punta dell'Ue da 150 miliardi di euro, denominato Safe, hanno dovuto presentare piani dettagliati su come intendono spendere i fondi. Diciannove dei 27 membri dell'Ue hanno espresso interesse a partecipare al programma di finanziamento. La scorsa settimana, i colloqui per l'adesione della Gran Bretagna al fondo in quanto Paese extra-Ue sarebbero falliti a causa di disaccordi su quanto Londra avrebbe dovuto versare per partecipare. Negoziati simili si sono svolti con il Canada.
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