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L'aggressione in carcere a Turetta: il labbro ferito e poi la sorpresa... Il retroscena
Oggi 19-09-25, 10:58
L'aggressione subita a fine agosto nel carcere di Montorio da Filippo Turetta, condannato all'ergastolo per l'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, effettivamente c'è stata. Il giovane, racconta L'Arena, avrebbe riportato solo una ferita superficiale: un piccolo taglio sul labbro e nulla più. Un gesto folle ma isolato. Turetta non ha chiesto di essere trasferito nella III sezione del penitenziario, quella dove si trovava fino allo scorso marzo, fra gli autori di violenze di genere e di reati di forte riprovazione sociale. Chi ha colpito il giovane di Torreglia è un uomo di 55 anni che sta scontando una condanna per omicidio e una per tentato omicidio e una terza legata al traffico di sostanze stupefacenti. Fino a quel giorno di fine agosto non aveva mai creato problemi. Ma in passato aveva più volte manifestato il suo disappunto per la presenza di Turetta nella stessa sezione. Il detenuto si è scusato per l'aggressione, capendo che quel gesto è stata una reazione sbagliata. Nonostante ciò ha dovuto trascorrere 15 giorni in cella di isolamento. Su quanto accaduto al giovane ha espresso il suo disappunto proprio il papà di Giulia, Gino Cecchettin, che ancora una volta ha ribadito che “la violenza non è la soluzione” e che “i sentimenti che portano a questo sono sbagliati e da condannare”. Parole forte e lucide pronunciate da un uomo che ha vissuto e sta vivendo un dolore immenso. “Non penso che la violenza sia la risposta, ed è il messaggio che vorrei dare: non mi fa sentire felice il fatto che Turetta sia stato aggredito, perché ancora una volta vuol dire che dobbiamo lavorare”, ha spiegato Gino interpellato sull'episodio a margine del festival Pordenonelegge. Lo stesso papà di Giulia ha anche evidenziato che sono da condannare anche questi atti e “noi ci muoviamo in senso opposto, e vorremmo far capire alle persone che i sentimenti che portano a questo sono sbagliati”.
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