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L'allerta dell'agenzia di stampa francese «Senza intervento immediato, gli ultimi reporter a Gaza moriranno»
Ieri 21-07-25, 20:53
L'Agenzia France-Presse (AFP) ha lanciato oggi un drammatico appello sulla condizione estrema dei suoi ultimi collaboratori rimasti nella Striscia di Gaza. In un comunicato diffuso il 21 luglio, l'agenzia segnala che la giornalista freelance, i tre fotografi e i sei operatori video ancora presenti sul territorio sono a rischio concreto di morire di fame, a causa della totale mancanza di risorse e dell'impossibilità di acquistare beni di prima necessità. Nonostante ricevano regolarmente uno stipendio, i reporter non riescono a procurarsi cibo né materiali essenziali. I prezzi, riferisce l'AFP, sono alle stelle, e gli approvvigionamenti bloccati. Israele continua infatti a vietare l'ingresso degli aiuti umanitari e impedisce l'accesso della stampa internazionale alla zona, rendendo la sopravvivenza dei giornalisti locali sempre più precaria. «Da quando l'AFP è stata fondata nell'agosto del 1944, abbiamo perso giornalisti nei conflitti, abbiamo avuto feriti e prigionieri tra le nostre fila, ma nessuno di noi ricorda di aver visto un collaboratore morire di fame. Ci rifiutiamo di vederli morire», si legge nel comunicato, in un appello che denuncia non solo una crisi umanitaria, ma anche una grave violazione del diritto all'informazione. Dal 2024, per ragioni di sicurezza, l'AFP ha ritirato i suoi giornalisti titolari da Gaza, continuando a operare attraverso una rete di collaboratori locali. Tuttavia, la situazione sul campo è diventata insostenibile, aggravata da una crisi umanitaria che colpisce in modo indiscriminato la popolazione civile e coloro che cercano di raccontarne la tragedia. Secondo i dati forniti da Reporters Sans Frontières (RSF), dall'inizio dell'offensiva militare nell'ottobre 2023, sono morti oltre 200 giornalisti, di cui almeno 43 mentre svolgevano il proprio lavoro a Gaza. Una strage silenziosa, che si consuma sotto gli occhi del mondo, in un contesto dove l'accesso alle informazioni è sempre più ostacolato. Nel giugno 2025, più di 130 testate giornalistiche e organizzazioni internazionali avevano rivolto un appello congiunto alle autorità israeliane per garantire un «accesso immediato e senza restrizioni» ai media stranieri nella Striscia. La richiesta, tuttavia, non ha ricevuto risposta.
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