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                                                "L'Anm mi deve pagare la parcella", l'avvocato di Venditti sbotta: scontro in aula
                                
                                Ieri 03-11-25, 16:59                            
                                                            Su Garlasco e "sistema Pavia" una sorta di "derby" tra toghe. "L'Anm mi deve pagare la parcella per la difesa della magistratura contro se stessa", è la provocazione lanciata da Domenico Aiello, difensore dell'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti al termine dell'udienza davanti ai giudici del Riesame di Brescia. Il legale chiede la restituzione dei device elettronici sequestrati nell'inchiesta sul presunto 'sistema Pavia'. Si tratta del quarto tentativo della Procura di Pavia - tra indagine 'Clean' e caso Garlasco - di ottenere i dati presenti nei computer e nel telefono dell'ex magistrato. In particolare chi indaga ha chiesto di recente di avere accesso agli ultimi 11 anni della vita di Venditti. Il legale dell'ex procuratore che prosciolse Andrea Sempio ha detto: "L'Anm mi deve pagare la parcella per la difesa della magistratura contro se stessa. Si vuole creare un precedente e sindacare dieci anni di lavoro della Procura di Pavia". Si tratta dell'udienza davanti al Tribunale del Riesame di Brescia per l'ex procuratore aggiunto di Pavia Venditti (presente in aula) e il pm Pietro Paolo Mazza, oggi in forza alla Procura di Milano, indagati per peculato e corruzione in un filone d'indagine dell'inchiesta 'Clean'. Di recente, sia Mazza che Venditti - quest'ultimo indagato anche per corruzione in atti giudiziari nel caso Garlasco - sono stati sottoposti a perquisizione e sequestro ed è proprio sul materiale finito nelle mani della Guardia di finanza che i difensori hanno presentato ricorso. Aiello e l'avvocato Massimo Dinoia che assiste Mazza si oppongono alla genericità del decreto che ha portato al sequestro di cellulari, computer, hard disk e altro materiale informatico. Per la procura di Brescia, gli indagati avrebbero beneficiato di "varie utilità (pranzi presso il ristorante Lino, vendita di auto a prezzo inferiore a quello di mercato, effettuazione gratuita di lavori di manutenzione alle auto) a fronte del compimento di atti contrari ai doveri d'ufficio", consistiti "nell'affidamento pressocché esclusivo a Esitel del noleggio degli apparati di intercettazione e nell'affidamento esclusivo a Cr Service del noleggio di autovetture in misura incongrua rispetto alle esigenze investigative e destinate ad uso privato non inerente alle attività di indagine" si legge nel provvedimento della pm Claudia Moregola. Ha rinunciato al Riesame, fissato sempre per oggi, l'imprenditore Cristiano D'Arena, titolare di Esitel.
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