s

L'assessore al digitale fa la “bulletta” sui social. Gli insulti, poi le dimissioni
Ieri 02-07-25, 08:03
È scioccante quanto accaduto a Lecco. Alessandra Durante, assessore alla Famiglia e all'educazione digitale è stata scoperta a insultare utenti social tramite falsa identità. Proprio lei, impegnata nella lotta al cyberbullismo, si è rivelata la prima «cyberbulla» del web per difendere l'amministrazione comunale. «Anonimo582», questo il nome utilizzato la donna eletta tra le fila del centro sinistra. Lanciava il sasso e nascondeva la mano, colei che doveva dare l'esempio ora è costretta alle dimissioni. «Frustrato», «ritardato», «analfabeta»: sono solo alcuni degli epiteti attribuiti a un utente social che aveva commentato un post sul gruppo Facebook «Lecco. Società e Politica». E ancora: «Scrive post per il piacere di scatenare polemiche e così sentirsi di avere un senso. Se ha delle fatiche se ne prenda cura senza rivolgerle su altri. I social non sono un vomitaio di opinioni personali che altri si devono sorbire». Il motivo di tale reazione? Un cittadino si era permesso di segnalare alcune piastrelle malmesse sul percorso pedonale vicino al vallo delle mura nella zona di Largo Monte Nero. L'amministratore della pagina, messo al corrente del fatto, è riuscito a risalire al suo nominativo e ha deciso di sporgere denuncia. Solo due settimane prima aveva annunciato i cinque patti educativi digitali per combattere la violenza digitale e incoraggiare a un uso consapevole dei nuovi canali di comunicazione. Un corto circuito non indifferente, evidenziato con forza da Lega Giovani: «Non possiamo accettare che chi ricopre incarichi pubblici si abbandoni a comportamenti da tastiera nervosa, privi di educazione e spessore umano. Chiediamo con forza le dimissioni immediate dell'assessore Durante. In subordine riteniamo imprescindibile la revoca delle deleghe a comunicazione e rapporti con i cittadini, per rispetto dei cittadini stessi e della dignità del ruolo istituzionale». A intervenire sul caso anche Fratelli d'Italia, Lega e alcuni gruppi locali che hanno parlato di uno «scandaloso caso di cyberbullismo in Giunta». Un duro colpo per il centrosinistra lecchese e il sindaco Mauro Gattinoni, che ora dovrà intervenire. Per il primo cittadino si è trattato di «un gravissimo errore, sia nel metodo che nel merito». Ed esprimendosi sulle dimissioni presentate da Durante ha spiegato: «Noi politici spesso siamo bersaglio delle critiche di chi ha libertà di parola e tastiera, mi sono preso tre giorni per riflettere sulla situazione». Intanto «la cyberbulla», proprio attraverso i canali social, si è scusata: «Ho risposto in maniera molto prepotente e maleducata, scendendo nel personale e facendolo in anonimato all'interno di un gruppo Facebook sotto un post dove veniva chiesto un intervento di manutenzione». Con spirito sincero ha concluso: «Alla legittima domanda se queste scuse sono arrivate anche nel momento in cui non fosse stato reso palese il mio nome non mi nascondo dietro all'ipocrisia, se l'avessi ritenuto opportuno l'avrei fatto con il mio profilo personale. Mi spiace di essere caduta nella rete della polemica e non aver rispettato la legittima libertà di un cittadino a esprimere la sua opinione».
CONTINUA A LEGGERE
5
0
0
Guarda anche
Il Tempo
Ieri, 22:33
"Caldo insopportabile". Giuliacci: dove saliranno ancora le temperature
Il Tempo
Ieri, 22:31
Meloni firma il suo libro "Io sono Giorgia" per l'Ambasciatore Usa Fertitta
Il Tempo
Ieri, 22:30
A Wimbledon Paolini crolla al secondo turno, avanza Bellucci
Il Tempo
Ieri, 22:19