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Lavori Metro C: nel cantiere spunta l'antica via Flaminia, un'insula e le fornaci
Oggi 05-08-25, 16:05
A Roma, forse più che in ogni altra città del mondo, in ogni metro quadrato del centro storico si può sentire sulla propria pelle la verità di quanto scriveva Marcel Proust descrivendo gli uomini come «giganti immersi negli anni», che vedono sotto di loro, e quasi dentro di loro, infiniti decenni. Se Proust parlava di un tempo legato alla memoria personale, a Roma si realizza invece l'immersione in un tempo collettivo, antichissimo, che fluisce senza soluzione di continuità nel presente. Lo conferma il grande cantiere per la costruzione della stazione di piazza Venezia della linea Metro C che sta rivelando, inevitabilmente, le prime importanti scoperte archeologiche lasciando presagire un futuro pieno di novità. Sono state ritrovate strutture di età romana e medioevale proprio ai piedi della mole rinascimentale di Palazzo Venezia, mentre, alle spalle del cantiere si alza la sagoma bianca del Vittoriano: ecco secoli e secoli racchiusi in poche centinaia di metri, ecco l'infinita miniera temporale di Roma fattasi spazio. È un palinsesto millenario che lo scavo sta mettendo in luce e che la futura archeo-stazione di piazza Venezia valorizzerà come un nuovo museo sotterraneo. Lo scavo ha rivelato murature databili al periodo tardo repubblicano e primo imperiale. Gli archeologi impegnati nei lavori hanno già fatto le prime ipotesi: si tratterebbe di un complesso a più piani, con funzione abitativa e commerciale, ossia un'insula, un antico "condominio" romano. Le insulae, residenze per le classi popolari della Roma di età imperiale, erano edifici il cui piano terra era solitamente destinato a botteghe (tabernae), mentre i piani superiori ospitavano gli alloggi. Secondo il responsabile scientifico dello scavo, l'archeologa della Soprintendenza Marta Baumgartner, «il rinvenimento di strutture abitative di epoca romana rappresenta una straordinaria occasione di conoscenza della topografia storica del centro di Roma, inserendo i grandi monumenti conosciuti nel tessuto abitativo». Le strutture scavate in piazza Venezia si trovavano a ridosso dell'antica via Flaminia, il cui tracciato di epoca medioevale è stato anch'esso portato alla luce. Costruita in basoli, durante l'età romana, nel medioevo questi vennero sostituiti da strati di terra battuta. Le immagini dello scavo ci mostrano la sequenza degli strati, sovrapposti man mano che si andavano deteriorando. Sempre risalenti all'epoca medievale, e sempre rinvenute sul limitare della Flaminia, sono le calcare, le fornaci in cui il marmo veniva trasformato in calce viva. Lo scavo procede comunque e i ritrovamenti, dice la Soprintendenza, non causeranno ritardi sul cronoprogramma. «Ancora una volta - spiega Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma, sotto la cui direzione scientifica si svolgono gli scavi - la costruzione di una stazione della metropolitana ci fa riscoprire il passato della nostra città È nel sontuoso palinsesto di varie epoche, che dovrà essere valorizzato al meglio nella futura stazione, che risiede il grande fascino di questo scavo, che la Soprintendenza sta conducendo all'interno dei lavori per la realizzazione della Linea C, commissionati da Roma Metropolitane, per conto di Roma Capitale e realizzati dalla società Metro C, guidata da Webuild e Vianini Lavori». La stazione diventerà una sorta di macchina del tempo come snodo di connessione all'interno dei diversi complessi museali che la circondano: il piano interrato di Palazzo Venezia, il sistema dell'Ateneo di Adriano e dei Fori Imperiali presso l'area della Colonna Traiana oltre al Museo del Vittoriano.
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