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L'avvertimento di Mattarella: "Nuovi conflitti impongono sforzo per forza di difesa Ue"
Oggi 04-11-25, 20:27
Rinnovare l'impegno per una difesa europea e adattare le forze armate e i loro strumenti al mondo che cambia. Nella Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate Sergio Mattarella torna a richiamare l'Ue sulla necessità di una politica comune. "Oggi nuovi conflitti si sono affacciati in Europa e nel Mediterraneo, interpellando la cornice di sicurezza costruita nel dopoguerra e le istituzioni poste a suo presidio", insiste il Capo dello Stato che poi si concentra su quanto sta avvenendo sul fronte orientale: "Il pericolo di allargamento del sanguinoso conflitto scatenato dalla aggressione all'Ucraina da parte della Federazione Russa impone grande attenzione e un impegnativo sforzo di adattamento dello strumento militare, per la creazione di una comune forza di difesa europea che, in stretta cooperazione con l'Alleanza Atlantica, sia strumento di sicurezza per l'Italia e l'Europa", dice chiaro. L'inquilino del Colle fa memoria dell'armistizio del 4 novembre che segnò la fine della Guerra mondiale che aveva insanguinato l'Europa e fu "il coronamento del sogno risorgimentale dell'unità d'Italia"; rinnova la "riconoscenza" per quanto i cittadini in uniforme fecero, "combattendo per fare dell'Italia una Nazione indipendente e libera, ispirata a valori democratici e di pace"; mette in luce il contributo svolto oggi dalle Forze Armate quando, "su mandato della comunità internazionale" sono intervenute "in soccorso a popolazioni e in contesti dove è stato urgente operare per la pace" e si appella alle giovani generazioni "affinché siano consapevoli della necessità di impegno a difesa dei valori della nostra Costituzione" dopo che tanti sono stati i caduti per conquistarli e difenderli. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, che accompagna Mattarella sia all'Altare della Patria (insieme alla premier Giorgia Meloni e ai presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana) sia alla cerimonia di Ancona, condivide. "Viviamo, oggi, tempi complessi, in cui la pace non è più scontata - ribadisce - Le guerre del XXI secolo, infatti, non si combattono solo sul terreno. Si combattono nello spazio, nel cyberspazio, nella dimensione cognitiva, attraverso una guerra ibrida e invisibile che si gioca sui dati, sull'informazione, sulle percezioni". Mentre il Governo prepara l'invio del dodicesimo pacchetto di armi e aiuti a Kiev, Crosetto insiste sulla necessità di intervenire sulla difesa. "È come l'aria - è il messaggio - fin quando non serve non si vede, ma quando manca nei momenti in cui serve, si capisce la sua necessità". Di qui l'esigenza di avere "30mila unità in più. Quindi arrivare a 200mila unità", ragiona - I tedeschi prevedono 280-260mila. Ci vorranno 6-7 anni per avere una difesa paragonabile minimamente a quella di Israele, a quella americana è impossibile". In ogni caso, però, il titolare della Difesa esclude la presenza di soldati italiani a Gaza in questo momento. "Adesso non è prevista alcuna missione Onu. Bisognerebbe che ci fossero delle garanzie di sicurezza assolute e in questo momento nessuno è in grado di dare garanzie di sicurezza assolute e non ho intenzione di mandare militari italiani in luoghi dove possono perdere la vita senza portare nessun altro risultato", dice chiaro.
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