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“Ho ucciso mia moglie e mio figlio”. Terribile confessione sul caso di Paupisi: il passato inquietante
Oggi 01-10-25, 10:59
Ha confessato Salvatore Ocone, il 58enne di Paupisi (Benevento) accusato di aver ucciso a colpi di pietra la moglie, Elisa Policino, 49 anni, e il figlio di 15 anni, Cosimo, e di aver ridotto in fin di vita la figlia Antonia, 16 anni. A seguito dell'interrogatorio, l'uomo è stato condotto presso la casa circondariale di Campobasso, come disposto dalla Procura di Benevento, che ha emesso il decreto di fermo. L'interrogatorio Nella notte Ocone è stato interrogato per un'ora e mezza dal procuratore di Benevento, Gianfranco Scarfò. Giunto nel capoluogo molisano nella tarda serata di ieri, il magistrato ha confermato la confessione dell'uomo. “È stata data esecuzione ad un fermo da parte della Procura di Benevento nei confronti di questa persona per duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona. - ha dichiarato il pm - L'indagato è stato sottoposto a interrogatorio e sui fatti ha reso confessione. Su tutti gli altri particolari della vicenda non è il momento di parlarne, non è opportuno". Come apprende Lapresse da fonti investigative, al momento l'uomo è rinchiuso in una cella singola, sotto stretta sorveglianza della polizia penitenziaria. La misura è stata disposta per evitare che possa commettere gesti autolesionistici. I figli colpiti in casa a Paupisi Dopo aver ucciso la moglie nel sonno, colpendola con una pietra alla testa, Ocone si sarebbe scagliato subito contro i due figli con sassi e bottiglie. Dopodiché li avrebbe caricati in auto e portati con sé durante la fuga verso il Molise. L'uomo è stato fermato a Ferrazzano, nelle campagne attorno a Campobasso, e condotto subito in caserma. Il figlio Cosimo era già morto quando sono arrivati i soccorsi. L'altra figlia, Antonia, versava in gravi condizioni. Nella notte la ragazza è stata trasferita dall'ospedale del capoluogo molisano al Neuromed di Pozzilli, in provincia di Isernia, per essere operata. Al momento le sue condizioni di salute sono stazionarie, ma la prognosi resta riservata. Le “crisi” di Ocone Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire la dinamica del drammatico accaduto. La comunità di Paupisi, dove si è consumata la tragedia, è sotto choc. Alcuni testimoni hanno riferito che, in passato, Ocone aveva sofferto di depressione. Qualcun altro ha raccontato che una volta il 58enne si era denudato nella piazza del paese e un'altra avrebbe cercato riparo in chiesa durante “una crisi”. Dagli accertamenti condotti dai carabinieri non sono emerse segnalazioni o denunce a carico dell'uomo. Ad ogni modo, gli investigatori stanno scandagliando ogni aspetto della vita privata e professionale dell'operaio agricolo, al fine di individuare le ragioni che lo abbiano indotto ad aggredire mortalmente moglie e figli.
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