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“La pace parta dal piano Usa”. Meloni tende la mano a Trump: la giusta soluzione per la guerra in Ucraina
Oggi 23-11-25, 19:59
L'obiettivo finale è sempre uno: "Una pace giusta e duratura". E quindi "il tema non è lavorare ad una controproposta" ma "conviene concentrarci su una proposta che già c'è", ossia sul piano Usa. Questa la posizione espressa dalla premier Giorgia Meloni che al termine del G20, prima di recarsi in aeroporto, ha incontrato la stampa e fatto il punto sulla questione ucraina. La presidente del Consiglio, che oggi assieme al presidente finlandese ha avuto una lunga telefonata con Trump, ha riferito che da parte del presidente Usa "ho trovato disponibilità". E infatti il piano Usa può essere una "base di partenza" in quanto "molti punti sono condivisibili". Altri punti del piano Usa "devono essere oggetto di discussione, come quelli sui territori, sul finanziamento della ricostruzione o sull'esercito ucraino. Ci sono punti molto positivi, come le garanzie di sicurezza con il coinvolgimento degli Stati Uniti, una proposta che riprende una proposta italiana". Insomma, ha precisato la premier, "possiamo discutere di tutto ma non penso sia utile in questa fase andare in questi dettagli ma guardare all'obiettivo perché la fase è delicata". In questo senso, ha sottolineato, l'Europa deve ora dare "una prova di maturità" ossia "dimostrare che può fare la differenza con proposte serie, con proposte che fanno fare dei passi avanti, quindi non semplicemente dicendo sì, va tutto bene, no, va tutto male, che sarebbe un approccio un po' infantile per la fase in cui ci troviamo". Per il capo del governo italiano, sarebbe ora "un segnale importante" se si riuscisse a ottenere da parte della Russia "un cessate il fuoco temporaneo sulle infrastrutture civili e strategiche". Ma è anche vero, ha evidenziato, che finora Mosca non ha dato prova di essere disponibile. "Tutti stanno facendo la loro parte", ha sottolineato Meloni, e a questo punto bisogna aumentare la pressione su Mosca. Pressione che fino ad oggi, ha osservato Meloni, "ha portato massima disponibilità da parte dell'Ucraina, massima disponibilità da parte dell'Europa, zero disponibilità da parte della Russia". E quindi per questo, bisogna insistere in quanto "altrimenti la possibilità di costruire una pace diventa più difficile". Allo stesso tempo, Meloni ritiene che "Putin non abbia la reale volontà di chiudere la guerra, per questo dobbiamo andare a vedere il bluff con una proposta sensata". Quanto al malumore di Trump nei confronti di Kiev che si sarebbe mostrata irriconoscente nei confronti dell'impegno Usa, Meloni tende a minimizzare: "Siamo tutti stati testimoni di quando Zelensky ha chiaramente ringraziato gli Stati Uniti". E ha spiegato: "Il bisogno di continuare a lavorare con i nostri alleati statunitensi deriva anche dall'importanza del loro ruolo in questa vicenda, quindi se si fosse irriconoscenti nei loro confronti non ci sarebbe neanche probabilmente bisogno di loro. E invece la loro importanza la capiscono tutti". Sempre con riferimento alla telefonata con Trump e in merito alla critica mossa dal presidente Usa sul fatto che l'Europa continua ad acquistare energia da Mosca, la premier ha riferito: "Io per prima ho spiegato al Presidente degli Stati Uniti che per esempio la nostra dipendenza da Mosca era sicuramente significativa ma poi l'Italia dall'inizio della guerra ha fatto un lavoro pazzesco: abbiamo totalmente diversificato, non dipendiamo più dalla Russia". In agenda nelle prossime ore un fitto calendario di incontri: Meloni ha anticipato che stasera verrà fatto un punto sul summit di Ginevra, poi domani si parlerà di Ucraina al vertice a Luanda con la Ue e l'Unione Africana, quindi martedì nuovo incontro dei Volenterosi. "Siamo sicuramente tutti impegnati per arrivare a una proposta - ha sintetizzato la premier - che possa essere il più possibile vicina ai desiderata, ossia a quello che serve per avere pace, per avere un'Ucraina indipendente e sovrana e per avere una sicurezza maggiore anche per l'Europa".
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