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“Nessuno ha mosso un dito”. Mieli inchioda i ProPal per lo striscione della vergogna su Hamas
Oggi 07-10-25, 11:22
Mettiamo da parte per un attimo gli scontri che si sono verificati lo scorso sabato a Roma al termine del corteo pro Gaza. E poniamo in primo piano quello striscione discutibile, per non dire altro, pro Hamas apparso alla stessa manifestazione che recitava “7 ottobre giornata della resistenza palestinese”. Il riferimento è al giorno dell'eccidio (oggi il secondo triste anniversario) compiuto da Hamas in Israele, quando furono uccisi oltre 1000 civili e quasi 250 furono presi in ostaggio. Quella scritta ha sollevato un mare di polemiche. Dal centrodestra si sono subito levate forti urla contro le piazze che in sostanza inneggiano all'odio e all'antisemitismo. Ma davvero quel giorno può essere ricordato come l'inizio della Resistenza palestinese? C'è chi su questo punto ha le idee chiare. È Paolo Mieli, giornalista e saggista, che intervenuto al programma Omnibus su La7 ha dichiarato che “il 7 ottobre è l'anniversario di un massacro che ha una sua specificità e quindi non è l'inizio della Resistenza”. Riferendosi allo striscione esposto in piazza, il giornalista ha evidenziato un elemento forse troppo poco sottovalutato: “Ci turba per un motivo molto specifico, per chi ha visto il filmato. Non è un cartello qualsiasi, ma è uno striscione che aveva dietro un sacco di gente e nessuno si è mosso per dire levate quello striscione perché non c'entra con noi”. Mieli ha poi ricordato che da ieri “è iniziato un processo di pace su cui tutti abbiamo dei dubbi, ma il processo di pace si basa su due o tre punti fondamentali". Ma nel corso della trasmissione si è verificato anche un duro botta e riposta tra lo stesso Mieli ed Emiliano Fittipaldi, direttore del quotidiano Domani. Lo scontro verbale è sempre legato agli striscioni ed ai cartelli presenti nelle manifestazioni per Gaza. “Metti anche il cartello liberate gli ostaggi!", afferma il primo. Fittipaldi, condannando le scritte apparse sui cartelli in piazza, invita il collega a concentrarsi sulle migliaia di vittime nella Striscia di Gaza. Mieli controreplica spiegando di volere che “nelle manifestazioni dei pacifisti, se sono veri pacifistici, ci sia un cartello con ‘liberate i 50 ostaggi'”.
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