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Le Guide de L'Espresso: le eccellenze italiane si raccontano al mondo
09-07-2025, 19:33
A Roma, tra le mura di Palazzo Grazioli, si è tenuta la presentazione della prima edizione internazionale delle Guide de L'Espresso, dedicate ai 100 migliori ristoranti e alle 100 migliori cantine dell'Italia. Un progetto ambizioso che mira a portare le eccellenze italiane nel mondo, grazie alla collaborazione con il gruppo Pellegrini, partner dell'iniziativa. L'evento ha riunito istituzioni, giornalisti, imprenditori e grandi nomi del settore, in una cornice che ha sottolineato ancora una volta il valore culturale e sociale della nostra tradizione gastronomica. Il presidente di L'Espresso, Gianluca Ianuario, ha dato il via alle danze, ricordando che da oltre quarant'anni le Guide del gruppo si fondano su un principio di rigore e indipendenza, grazie anche alla redazione che ne garantisce la totale trasparenza. Inoltre la particolarità è il nuovo codice etico adottato – unico nel suo genere – nasce proprio da questa esigenza di responsabilità, in risposta alla domanda: “chi giudica i giudici?”. Da qui l'idea di definire criteri qualitativi e quantitativi condivisi, per restituire credibilità al lavoro di selezione e offrire uno strumento di consultazione che sia al tempo stesso serio, accessibile e rappresentativo. Molto significativa anche la presenza di Luca Gardini, tra i nomi più affermati nel panorama internazionale della critica enologica. Miglior sommelier del mondo nel 2010 secondo l'Association de la Sommellerie Internationale, Gardini è oggi il curatore delle Guide de L'Espresso, che ha contribuito a rinnovare con un approccio narrativo e contemporaneo. La partecipazione ha posto l'accento sull'importanza di lavorare con i giovani e per i giovani, valorizzando il talento emergente e mettendo al centro non solo le classifiche, ma le storie, le identità e i territori. Un cambio di passo che mira a rendere le guide uno strumento vivo, utile a chi viaggia. Anche Gianfrancesco Romeo, direttore generale per i consumatori e il mercato al MIMIT, ha marcato l'importanza del turismo enogastronomico per l'Italia, che ogni anno attira milioni di visitatori; non solo per le bellezze artistiche, ma anche per ristoranti e cantine. Il futuro, ha detto, si gioca su unicità, qualità e bellezza. Non si pensi solo alle grandi città, ma anche ai territori meno noti, dove si nasconde spesso la vera innovazione. A rafforzare il legame tra cibo e identità è stato citato anche Goethe, con una frase che ha guidato il senso dell'intera iniziativa: “non c'è nulla di più terribile dell'immaginazione senza gusto”. Sul fronte comunicativo e promozionale, Emanuele Bernava, direttore marketing de L'Espresso, ha parlato della nuova guida internazionale, pubblicata in lingua inglese e pensata non solo per chi viaggia, ma anche come una sorta di “cadeau” acquistabile in libreria, in edicola o nelle principali stazioni e aeroporti. Non di certo una semplice lista, ma un racconto di storie e luoghi, costruito con la partecipazione di chi da anni lavora nel settore. A seguire, spazio ai due relatori del gruppo Pellegrini, partner dell'iniziativa. Giuseppe Orsi, ha riportato l'esperienza aziendale nel mondo della ristorazione collettiva, anche in contesti complessi come piattaforme off-shore e navi. In quei luoghi il momento del pasto è spesso l'unico spazio di socializzazione e conforto. Per questo motivo l'attenzione alla qualità è fondamentale. La differenza tra una mensa e un ristorante si annulla nel momento in cui si restituisce dignità ad ogni piatto. Tea della Pergola, direttrice marketing e comunicazione di Pellegrini Spa, ha insistito sull'importanza del “mangiare bene” come parte integrante della salute fisica e mentale. Ha presentato diversi progetti sviluppati in collaborazione con università e istituti di ricerca, che riguardano, ad esempio, l'alimentazione per bambini nello spettro autistico o soggetti affetti da diabete, obesità e menopausa. Ha inoltre ricordato la rete “Il Pellegrino”, realizzata con il supporto del Vaticano, che ha permesso di offrire menù accessibili in contesti quali; il Giubileo dei Giovani, garantendo oltre un milione di buoni distribuiti in ben seicento ristoranti selezionati. Al centro della mattinata anche la storia di Ruben, il ristorante solidale fondato tra il 2013 e il 2014 dalla Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus. Un'esperienza nata per rispondere a un nuovo tipo di emergenza: quella di chi, pur non essendo senza fissa dimora, cade improvvisamente in povertà. A Ruben si accede con un contributo simbolico di un euro, si cena in un ambiente accogliente e si può parlare con volontari formati per ascoltare e orientare. In dieci anni sono state servite circa 14.000 persone, ciascuna con una propria storia di vita. È proprio dalle riflessioni di questo primo progetto che è stato avviato “Futuro Prossimo”: il nuovo esperimento di welfare su misura, pensato per chi, pur lavorando, non riesce ad arrivare a fine mese. L'idea è intervenire prima che la crisi esploda, con un programma di sostegno mirato su un campione iniziale di 50 famiglie. Si tratta di un approccio personalizzato: la fondazione aiuta a trovare un lavoro stabile, alleggerisce temporaneamente il carico domestico e accompagna ogni famiglia in un percorso di rinascita sociale. Un modello che potrebbe essere esteso a livello nazionale con un ritorno sociale elevatissimo. Tra gli ospiti d'onore della giornata anche lo chef Heinz Beck e Dominga Cotarella, rappresentanti rispettivamente dell'alta cucina e dell'eccellenza vitivinicola italiana. La loro presenza ha voluto sottolineare il ruolo chiave del Made in Italy nel mondo e il valore identitario della cultura enogastronomica, oggi minacciata dall'avanzare dei cibi ultraprocessati. In conclusione, ancora una volta, il codice etico, elemento distintivo che rende queste guide uniche nel panorama editoriale. Non solo uno strumento per orientare i consumatori, ma anche un manifesto di trasparenza, responsabilità e rigore. Perché – come è stato ricordato nel corso della giornata – chi giudica, oggi più che mai, ha il dovere di essere giudicabile.
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