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Le lacrime di Ambra per Pippo: "Mi ha rimesso in carreggiata". Masini riconoscente
Oggi 19-08-25, 14:28
Alla camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie, per l'ultimo saluto a Pippo Baudo anche Ambra Angiolini, Panariello e Marco Masini. "Quello che mi porta qua – ha detto Ambra in lacrime - è il grazie di avermi rimesso in carreggiata quando ne avevo bisogno, era un uomo gentile, ti chiedeva sempre prima come stai, e credo che sia una bellissima cosa, e soprattutto non è scontato. È stato uno dei primi, dopo Boncompagni, a preoccuparsi di come stessi, prima di qualsiasi altra cosa di lavoro, era abbastanza unico". E ancora sul perché del successo conquistato negli anni dal maestro della tv: "Baudo era un'energia, è qualcosa di più, ormai è anche un aggettivo, è un modo di stare al mondo. La mano sulla spalla, me la ricordo, me la porto e credo che sia il minimo per salutarlo". "Lo considero il Santo patrono del varietà – ha detto invece Giorgio Panariello. Il varietà che sta un po' scomparendo, ma che andrebbe rivalutato perché è una forma di spettacolo di cui abbiamo il copyright, è un nostro patrimonio italiano, spero che questa scomparsa possa aver acceso un faro su questo varietà che se ne sta andando". Alla domanda sulla possibile eredità di Baudo, ha risposto in maniera decisa: "Gli eredi sono tanti, sono tanti bravi, io per patriottismo direi Carlo Conti". “Pippo ha cambiato il modo di interpretare la televisione da un punto di vista di conduzione, anche di direzione artistica – ha spiegato Masini ai giornalisti. Lui è stato il primo a fare tutto, ed è stato molto capace. Ho un ricordo che se non fosse stato per lui non sarebbe mai uscita “Vaffan**lo”, è stato il primo a sdoganarla, è stato il primo a farla arrivare a lui. Per questo lo ringrazierò sempre". La canzone infatti, venne presentata da Masini al Festival di Sanremo del 1991. Baudo, che in quella edizione era il conduttore, gestì al meglio la situazione nonostante il testo fosse considerato scandaloso da molti per la platea televisiva dell'epoca. "Sul Festival Baudo - ha concluso Masini - aveva capito che il tempo stava cambiando sia dal punto di vista di mercato, di sistema, di divulgazione, dall'analogico al digitale. Lo aveva previsto, questo vuol dire avere una visione di quello che era il passato ma anche di quello che era il presente".
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