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Le minacce alla figlia di Giorgia Meloni e l'Italia che odia: "Clima oscuro e malato"
Ieri 01-06-25, 07:13
«Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola». Queste parole pesanti sono state scritte su Facebook da un docente della provincia di Napoli (Stefano Addeo) secondo quanto riportato da un altro dipendente del Ministero, Roberto Della Ragione, che si dice «infuriato» e di aver già «provveduto a segnalare e denunciare in tutte le forme» tale post, chiedendo quindi al ministro Giuseppe Valditara di «intervenire immediatamente con provvedimenti durissimi». E la replica di Valditara è arrivata in tempi stretti: «Esprimo la mia forte solidarietà al presidente Giorgia Meloni per le ignobili minacce rivolte ai suoi affetti più cari» dichiara il ministro dell'Istruzione e del Merito, che assicura: «Stiamo effettuando tutte le verifiche utili a individuare l'identità dell'autore di questo atto indegno. Le autorità preposte sapranno adottare provvedimenti esemplari: nessuna tolleranza verso la violenza». Poi il ministro ha voluto sottolineare come «la figura del docente è di straordinaria importanza nella formazione dei giovani, non solo nell'impartire saperi ma anche nell'educare al rispetto verso gli altri. È indispensabile che i docenti stessi siano per primi sempre consapevoli della profonda responsabilità e dello straordinario valore sociale del loro ruolo». Sottolineando come «non possiamo più tollerare comportamenti di singoli che sui social o in pubblico tradiscono quel decoro e quella dignità che devono caratterizzare una professione così delicata». Meloni ha replicato all'odiatore ripostando l'articolo online de Il Tempo che è stato il primo a scrivere di questa vicenda: «Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore. Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire. Perché esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni apparenza». Ovviamente durante la giornata di ieri sono arrivati decine e decine di messaggi di solidarietà per Meloni e sua figlia; sia da destra che da sinistra. In serata arriva anche il messaggio della segretaria del Partito democratico Elly Schlein: «Il confronto politico e la critica non devono mai, in un paese democratico e civile, trascendere in odio e minaccia, in intimidazione personale o familiare». La leader dem, qualche giorno fa, commentando l'omicidio di Afragola aveva lanciato un appello alla premier: «Almeno su questo, mettiamo da parte lo scontro politico e proviamo a fare un passo avanti insieme al Paese». Schlein ha sottolineato come il problema della violenza di genere non sia «episodico, ma culturale e strutturale» nel nostro Paese. La segretaria del Pd ha identificato due priorità per la prevenzione: la formazione specifica degli operatori delle forze dell'ordine e della giustizia, e soprattutto l'intervento nelle scuole. «Ho chiesto a Giorgia Meloni di presentare una legge da votare subito che introduca l'educazione al rispetto alle differenze obbligatoria in tutte le scuole d'Italia», ha concluso. Un appello che la premier ha accolto replicando: «Lavoriamoci insieme. Non c'è bisogno di appelli. Io ci sono, serve una riflessione enorme». Poi, commentando il terribile fatto di cronaca, ha confessato di essere rimasta «senza fiato» nell'apprendere ciò che era successo. «Noi rischiamo di non capire quello che sta accadendo alle giovani generazioni» ha continuato. La premier poi ha annunciato di star scrivendo una lettera alla Commissione per l'Infanzia per chiedere a tutte le forze politiche di collaborare.
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Il Tempo
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