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L'intercettazione cruciale dei genitori di Sempio: “Devo trovare la formula per pagare questi signori”
07-10-2025, 11:13
Ci sarebbero una serie di intercettazioni, mai trascritte prima, nel fascicolo per corruzione in atti giudiziari a carico dell'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti. Tra queste ve n'è una che coinvolge Daniela e Giuseppe Sempio, i genitori di Andrea Sempio, il 39enne indagato per l'omicidio di Chiara Poggi. Quarta Repubblica, il programma condotto dal giornalista Nicola Porro, ha trasmesso l'audio in esclusiva durante la puntata andata in onda ieri sera. “Devo trovare la formula per pagare questi signori” L'inchiesta per corruzione, coordinata dalla procura di Brescia, ruota attorno a un “pizzino” del 2017, trovato successivamente in casa dei coniugi Sempio, su cui sarebbe stata annotata una cifra, “20-30 euro”, seguita dal nome dell'ex pm e la scritta “gip archivia”. Gli inquirenti ipotizzano che la coppia abbia destinato una somma di denaro all'allora procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti affinché archiviasse la posizione del figlio, all'epoca indagato per il delitto di Garlasco. In questo contesto si inserisce l'audio trasmesso da Quarta Repubblica, che riprende parte di una conversazione telefonica intercorsa tra i genitori di Andrea. “Adesso devo trovare anche la formula per pagare questi signori”, dice Giuseppe Sempio. “Chi?”, domanda Daniela. “Eh devo dare i soldi all'avvocato. No, ma vediamo. Magari faccio un assegno a uno e li va a ritirare”, continua il papà del ragazzo. E la moglie: “Chiedi alla Silvia visto che pagavano gli operai…Avendo tanti soldi non dovrebbero stare lì a controllare se prende… glielo paghi con l'assegno e bona, glielo dici”. Il marito taglia corto: “Adesso vediamo. Glielo avevo già detto e lui mi ha detto: ‘Sì per me è uguale' e l'altro m'ha detto: ‘ma no…'”. La versione dell'ex carabiniere: “Non ho fatto niente” Durante la puntata di ieri è stata trasmessa un'intervista esclusiva all'ex carabiniere Silvio Sapone, che nel 2017 era a capo della polizia giudiziaria di Pavia. Secondo gli inquirenti bresciani, tra l'ufficiale e Andrea Sempio ci sarebbero stati una serie di “contatti opachi”. Si tratta di alcune telefonate ritenute “sospette”, di cui due risalenti al 22 gennaio di quell'anno, prima ancora che il ragazzo fosse formalmente indagato per il delitto di Chiara Poggi. “Quel giorno ho chiamato Sempio per verificare se utilizzasse realmente quell'utenza, visto che ne aveva altre nelle sue disponibilità, poi risultate senza traffico”, ha dichiarato Sapone. E ancora: “Io non ho fatto proprio niente. Figuriamoci se copro uno sospettato di omicidio”. L'inchiesta della procura di Brescia potrebbe allargarsi: “Se dovessi essere indagato mi difenderò - ha concluso Sapone -. Ripeto, non ho fatto niente”.
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