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Lo tsunami colpisce con onde alte le isole Curili e il Giappone: le immagini impressionanti | GUARDA
Ieri 30-07-25, 12:49
Tre onde di tsunami hanno colpito mercoledì la zona costiera russa di Severo-Kurilsk, il principale insediamento delle isole Curili nel Pacifico. I servizi di emergenza locali hanno pubblicato un video che mostra l'acqua che inonda un stabilimento ittico della zona. I residenti si sono allontanati dalle aree costiere. Mercoledì all'1.25 ora italiana uno dei terremoti più forti al mondo ha colpito l'Estremo Oriente russo, con una scossa di magnitudo 8,8 che ha provocato uno tsunami nella regione del Pacifico settentrionale e ha portato all'emissione di allerte per l'Alaska e le Hawaii. L'epicentro è stato al largo della penisola russa della Kamtchatka. Nel video si vede anche il momento in cui lo tsunami colpisce l'area di Kanagawa e Chiba in Giappone. Alte onde hanno investito pure la costa dell'isola settentrionale di Hokkaido e le prefetture di Ibaraki e Chiba, appena a est di Tokyo, come mostrato dalle immagini trasmesse dalla televisione pubblica giapponese NHK. In diverse località è stato consigliato alla popolazione di spostarsi verso i piani alti o zone più elevate e di tenere presente che il pericolo potrebbe protrarsi per più di un giorno: finora non sono stati segnalati danni significativi nei luoghi già colpiti dalle onde dello tsunami. Secondo l'Agenzia meteorologica giapponese (JMA), nel porto di Ishinomaki, nel nord del Giappone, è stato registrato uno tsunami di 50 centimetri. Si tratta della misura più alta registrata finora in diverse località del nord del Giappone. Il terremoto è stato il più forte mai registrato al mondo dopo quello del marzo 2011 al largo della costa nord-orientale del Giappone, che aveva una magnitudo di 9,0 e aveva provocato un enorme tsunami che aveva danneggiato anche la centrale nucleare di Fukushima. E proprio le centrali nucleari giapponesi non hanno segnalato anomalie ma la Tokyo Electric Power Company Holdings, che gestisce la centrale nucleare di Fukushima Daiichi, ha dichiarato che circa 4.000 lavoratori si sono rifugiati su un terreno più elevato all'interno del complesso della centrale, monitorando a distanza per garantire la sicurezza dell'impianto.
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