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L'opposizione apprezza Crosetto e se la prende con Meloni: "Fa la vittima e divide Paese"
Ieri 25-09-25, 22:04
Guido Crosetto si presenta alla Camera di buon mattino. Ribadisce "la più ferma condanna" per gli attacchi subiti dalla Global Sumud Flotilla, richiama subito, "con forza", i valori della Repubblica ("il rispetto del diritto internazionale, la tutela della vita umana, la difesa della libertà di espressione e di manifestazione pacifica"), poi assicura "assistenza" alle imbarcazioni e mette in chiaro il suo obiettivo: "Aiutare a far arrivare gli aiuti a chi ne ha bisogno e, contestualmente, tutelare tutte le persone che sono a bordo della Sumud Flotilla". Ce n'è abbastanza per ottenere, intanto, che le opposizioni ascoltino il suo intervento in religioso silenzio. La prima a intervenire, dopo il titolare della Difesa, è la deputata di FdI Paola Maria Chiesa. I suoi toni sono diversi: "Qual è la vera missione della Flotilla? Se lo scopo è quello di consegnare gli aiuti, perché non passare attraverso i canali istituzionali? Perché non fare arrivare quegli aiuti in tempi brevi e in poche ore? - si chiede tra gli applausi dei suoi - È una motivazione politica? È un atto simbolico? È propaganda? Non è più, presidente, il tempo degli atti simbolici e della propaganda: è il tempo della responsabilità", insiste richiamando le parole pronunciate ieri a New York da Giorgia Meloni. Il clima in aula si accende velocemente. Tocca a Elly Schlein prendere la parola: "Ho ascoltato, dopo il ministro Crosetto, le parole dell'onorevole Chiesa. Sembrate di due partiti diversi. Ministro, ha appena finito di dire che non vi interessa alimentare la contrapposizione politica, ma lo deve dire agli esponenti del suo partito e alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni", esordisce. La segretaria dem attacca a testa bassa: "Meloni ha detto che tutto quello che succede in Italia è contro di lei e non per dare sollievo a Gaza. Ma davvero pensa che centinaia di migliaia di persone siano scese in piazza negli ultimi giorni e che tra quelle non ce ne sia nemmeno una che abbia votato per lei? Ma lo vede che la maggioranza degli italiani vuole il riconoscimento della Palestina? Ma davvero pensa che gli italiani abbiano donato a Music for Peace 500 tonnellate di aiuti per fare un dispetto a lei? Esca dalla megalomania - dice chiaro - Non si era mai visto un Premier che usa il palcoscenico internazionale per attaccare l'opposizione. È andata a New York per attaccare le opposizioni e i giudici, cioè è andata alle Nazioni Unite per dividere la Nazione". Intanto dalla Lega Paolo Formentini attacca la relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, e l'eurodeputata di Avs Ilaria Salis e la tensione risale. Ci pensa Forza Italia a stemperare i toni ribadendo "la massima tutela" per i cittadini italiani a bordo della Flotilla e sottolineando che "il diritto di Israele a difendersi dal terrorismo è sacrosanto, ma non può in alcun modo tradursi nell'uso sproporzionato della forza o colpire civili che esercitano una protesta non armata, condivisibile o meno". "Condannare l'attacco alla Flotilla e chiedere un'indagine internazionale non significa mettersi contro Israele - spiega l'azzurro Roberto Bagnasco - significa ribadire che l'Italia non è spettatrice, ma importante protagonista; significa che sta al fianco dei propri cittadini, parla con autorevolezza a Israele, come all'Unione europea". "Questo Governo sembra una matrioska di una serie di posizioni politiche completamente diverse. Sembrate tre Governi diversi - mette a verbale dal M5S Francesco Silvestri rivolgendosi a Crosetto - Lei oggi è venuto qui e ha fatto un discorso condivisibile, a tratti rassicurante, perché ha dimostrato di avere cognizione di quello che sta facendo e, per quanto noi possiamo essere d'accordo o meno, comunque lei è venuto qui e ha fatto un discorso che apprezziamo; dall'altra, abbiamo il suo Premier che sprizza parole d'odio, condanna l'attacco e quello che sta succedendo a Israele, ma, dall'altra parte, non fa altro che sprizzare odio nei confronti della Flotilla". Anche la capogruppo di Iv Maria Elena Boschi si rivolge direttamente al ministro: "Le chiedo una mano, visto che lei è una persona così moderata, ad abbassare i toni e a convincere soprattutto la presidente del Consiglio a farlo. Occorre creare un clima diverso, non seminare contrapposizioni e tensioni, generando un clima che poi diventa difficile e preoccupante per tutti. Chi ha la responsabilità deve dare l'esempio", scandisce. Dice di aver "molto apprezzato" l'intervento del titolare della Difesa anche Angelo Bonelli: "Oggi lei è risultato un corpo veramente estraneo alla sua maggioranza. Lei ha usato un linguaggio totalmente diverso da quelli che sono stati gli interventi dei gruppi parlamentari che sostengono il Governo", insiste il deputato di Avs, che poi aggiunge: "Io penso che nel Governo ci sia qualcuno che vuole far saltare la mediazione. Questo qualcuno si chiama Giorgia Meloni, che ieri, da New York, parlava di una possibile mediazione: da che mondo è mondo, signor Ministro, quando c'è una mediazione in corso, specialmente da un Presidente del Consiglio, che non è uno qualunque che passa di là, forse il riserbo e la discrezione sarebbero stati auspicabili. Questo non è avvenuto, perché penso che Giorgia Meloni, in questo momento, non voglia alcuna mediazione, ma voglia cercare uno scontro politico", attacca. Il riferimento è al tentativo in corso di coinvolgere Cipro, con la Cei e il Vaticano in modo che gli aiuti siano dati alla Chiesa e poi trasferiti a Gaza, allo stato attuale sfumato. "Parlare in mondo visione di una trattativa in corso con l'obiettivo di sabotarla è l'ennesimo atto di irresponsabilità di Giorgia Meloni", gli fa eco dal Pd Peppe Provenzano. Crosetto si sposta poi in Senato e quasi risponde alle opposizioni. "Ho visto che alla Camera la mia posizione è stata interpretata come alternativa rispetto a quella del Presidente del Consiglio, che ieri ha detto che si è stufata delle strumentalizzazioni. Non sta a me dare l'interpretazione autentica delle parole del Presidente del Consiglio, però ci provo. Penso che intendesse - come la intendo io - che parole come 'siete corresponsabili del genocidio' non aiutino il Governo italiano a fare il proprio compito - puntualizza tra gli applausi - Il Presidente del Consiglio, come me e come il ministro Antonio Tajani, non sente alcuna corresponsabilità con nessuna azione fatta e posta in essere dal Governo Netanyahu nei confronti di Gaza e della popolazione palestinese". Tra una settimana esatta, in Parlamento, il confronto tornerà a ripetersi, in occasione delle comunicazioni del titolare della Farnesina su Gaza. Dopo l'intervento di Tajani si discuteranno e voteranno le risoluzioni. Punta tutto sul 'lodo Meloni', con il riconoscimento dello Stato di Palestina 'condizionato' al rilascio degli ostaggi e all'esclusione di Hamas il centrodestra. Lavorano a un testo unitario Pd, M5S e Avs. La Flotilla, a quel punto, dovrebbe essere arrivata di fronte a Gaza.
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