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Mamdani super favorito. L'ultimo affondo di Trump: "Fuori i comunisti da New York"
Oggi 04-11-25, 19:35
Si saprà a tarda notte il risultato del voto che si sta svolgendo in queste ore a New York per l'elezione del nuovo sindaco, in una consultazione che è già storica per la Grande Mela già solo per l'identikit del candidato favorito: Zohran Mamdani, 34 anni, socialista e musulmano, che alle primarie democratiche dello scorso giugno ha sconfitto Andrew Cuomo, il quale corre a queste elezioni come indipendente. Il sistema elettorale assegnerà la vittoria a chi riceverà più voti e stando ai sondaggi recenti il democratico Mamdani è dato per favorito con oltre il 40% delle preferenze; l'ex governatore di New York Cuomo seguirebbe con poco più del 30%, mentre il candidato repubblicano Curtis Sliwa, che già aveva tentato di essere eletto alle scorse elezioni del 2021, potrebbe non superare neanche la soglia del 20%. La campagna elettorale di Mamdani è ruotata intorno al principio di accessibilità della città, spingendo su temi come il congelamento dei prezzi degli affitti, la gratuità del trasporto pubblico e una significativa tassazione dei ricchi. Non secondaria è poi la sua vicinanza alla questione palestinese, dal momento che ha dichiarato di voler arrestare Benjamin Netanyahu se quest'ultimo dovesse mai mettere piede a New York. Inoltre, Mamdani si è contraddistinto per la sua presa sulla Generazione Z, ma non solo, dimostrando una fortissima capacità comunicativa su tutti i canali social, a differenza del suo principale rivale. Cuomo, sulla cui figura pendono diverse accuse di molestie sessuali, ha insistito molto sulla presunta "immaturità" di Mamdani, nutrendo preoccupazioni anche per le misure socialiste che intenderebbe adottare, così come hanno fatto i suoi principali sostenitori, primo tra tutti Donald Trump. Il presidente americano ha scritto su Truth: "Se il candidato comunista Zohran Mamdani vincesse le elezioni a sindaco di New York è altamente improbabile che io contribuisca con fondi federali, se non per il minimo indispensabile, alla mia amata prima casa", per poi mettere da parte anche il candidato del suo stesso partito: "Un voto per Curtis Sliwa (che sta molto meglio senza basco!) è un voto per Mamdani. Che Andrew Cuomo vi piaccia o meno, non avete davvero scelta. Dovete votare per lui e sperare che faccia un lavoro fantastico". E su Truth ha rincarato la dose: "Ogni ebreo che vota per Zohran Mamdani, un dichiarato e comprovato odiatore degli ebrei, è una persona stupida" scrive il presidente con il consueto profluvio di maiuscole e punti esclamativi. Il New York Post sintetizza in prima pagina il suo pensiero: "Tenete fuori i comunisti". Endorsement importante a cui ha fatto seguito quello di Elon Musk, che su X ha invitato a votare per il candidato indipendente. Da parte sua Mamdani ha invece incassato l'appoggio dell'ala sinistra del Partito Democratico, da Bernie Sanders ad Alexandria Ocasio-Cortez, ma anche di note personalità del cinema come Spike Lee, Mark Ruffalo, Emily Ratajkowski e molti altri. A New York, la città più popolosa degli Stati Uniti con più di 8 milioni di abitanti, c'è tempo per votare fino alle 21 (le 3 di notte italiane) e le previsioni lasciano immaginare un balzo in avanti dell'affluenza, stimolata dal giovane candidato democratico. Per quanto riguarda la distribuzione del voto nei quartieri Mamdani è molto forte a Brooklyn ed è favorito a Manhattan e nel Queens, mentre il Bronx e Staten Island sono più spostati a favore di Cuomo. I risultati definitivi, tenendo in considerazione anche tutti i voti anticipati, potrebbero richiedere giorni per essere annunciati.
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