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Massoneria e segreti, caccia all'agenda rossa di Borsellino: "Perquisizioni in tre case"
Oggi 26-06-25, 16:12
Caccia all'agenda rossa? Dall'inchiesta per strage e depistaggio condotta dalla procura di Caltanissetta che indaga sui fatti successivi all'eccidio di via D'Amelio del 19 luglio 1992 emerge un documento a firma dell'allora capo della squadra mobile di Palermo, Arnaldo la Barbera, datato 20 luglio, il giorno successivo allo scoppio dell'autobomba costato la vita a Paolo Borsellino e a cinque agenti di scorta: "In data odierna, alle 12, viene consegnato al dr. Tinebra, uno scatolo in cartone contenente una borsa in pelle ed una agenda appartenenti al Giudice Borsellino", si legge con riferimento all'allora capo della procura di Caltanissetta Giovanni Tinebra, al quale furono delegate le indagini sulla strage. L'esistenza del documento è stata resa nota dall'attuale procuratore di Caltanissetta, Salvatore De Luca, che ha disposto tre perquisizioni nei luoghi frequentati da Tinebra in quel tempo e che si trovano nella provincia nissena e in quella di Catania. Le perquisizioni, effettuate dal Ros, hanno portato all'acquisizione di alcuni documenti. L'appunto di cui parla De Luca, che è "privo di qualsiasi sottoscrizione per ricevuta di quanto indicato da parte di Tinebra", come precisa il capo dei magistrati nisseni, non era mai stato trasmesso alla procura di Caltanissetta nell'ambito delle indagini su via D'Amelio "né La Barbera - osserva ancora il procuratore - ne aveva mai fatto menzione nel corso delle sue escussioni". De Luca spiega poi che "gli specifici accertamenti" svolti dalla procura di Caltanissetta non hanno consentito di verificare se la consegna sia effettivamente avvenuta nelle mani di Tinebra, "né che l'agenda in questione fosse effettivamente l'agenda rossa e non altra agenda appartenuta a Borsellino, poi effettivamente rinvenuta". In ogni caso, osserva De Luca, la borsa "sarebbe pervenuta nella disponibilità di La Barbera il 19 luglio sera e, secondo la nota, sarebbe stata consegnata nella tarda mattinata del 20 luglio '92". Da qui la conclusione di De Luca: "La Barbera avrebbe avuto tutto il tempo di prelevare o estrarre copia dell'agenda rossa".
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