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Meloni chiude il vertice ad Astana. Ora attende Macron e Rutte a Roma
30-05-2025, 21:43
Ad Astana la premier Giorgia Meloni cita Marco Polo e sottolinea la capacità dell'Italia di costruire ponti. Il vertice tra Italia e Repubbliche dell'Asia centrale è l'occasione per consolidare la cooperazione con Paesi come Kazakistan e Uzbakistan, ma anche per dare slancio all'azione di politica estera. Che nei prossimi giorni impegnerà la presidente del Consiglio su più fronti, dal bilaterale con Emmanuel Macron e quello con il segretario generale della Nato Mark Rutte, passando per il faccia a faccia con il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. Mentre lo staff di Palazzo Chigi è al lavoro sul primo appuntamento in vista, quello con il presidente francese, Meloni si confronta con i leader dei Paesi asiatici e non nasconde l'entusiasmo: "È un momento storico, è l'inizio di un nuovo livello nelle nostre relazioni". La premier incontra i leader di Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan, Turkmenistan e Kirghizistan. E insiste: "è un momento decisivo per intensificare le nostre relazioni, rendendole più solide, durature e strategiche". "Collaborazione strategica" rafforzata su "molti settori cruciali", dall'energia alle infrastrutture, ma non solo. Relazioni che si intensificano anche su materie prime critiche, sicurezza e ambiente. Meloni tiene a rimarcare il ruolo dell'Italia. "Siamo stati i primi in Ue - spiega - a voler organizzare un formato permanente con le Repubbliche dell'Asia centrale. Mi piace pensare che abbiamo fatto da apripista. Abbiamo mostrato la strada e il nostro esempio ha guidato questo percorso, così come è stato provato dal primo summit Unione europea-Asia centrale che si è tenuto in aprile. Siamo molto orgogliosi di questa scelta perché la capacità di creare ponti e opportunità per il dialogo andando a esplorare percorsi che altri non hanno avuto il coraggio di tracciare è nel Dna del popolo italiano. E noi lo abbiamo preso da uno degli italiani più famosi della storia, Marco Polo". Per la premier, l'Asia centrale è una "regione crocevia tra Occidente e Oriente, che occupa un ruolo strategico nello scenario globale, soprattutto ora in questi tempi così difficili". E, al centro dei colloqui, non possono mancare anche le principali questioni regionali e internazionali. A partire dal conflitto russo ucraino. Per Meloni, il confronto con "l'approccio pragmatico di Paesi storicamente vicini alla Russia, ci aiuta ad avere un quadro più complessivo anche sul processo di pace". In vista del vertice di Istanbul, i consiglieri diplomatici della premier parteciperanno a una call con gli omologhi di Ucraina, Francia, Germania e Regno Unito. E di pace tra Russia e Ucraina, la presidente del Consiglio tornerà a parlare anche martedì nell'atteso faccia a faccia con Macron. Dopo settimane di tensione, la premier non nega le divergenze, ma prova a gettare acqua sul fuoco. "Italia e Francia - dichiara nel punto stampa di Astana - sono due nazioni amiche e alleate. Sono nazioni che hanno posizioni convergenti su moltissimi dossier, ma sono anche nazioni che delle volte hanno delle divergenze". "Particolarmente da quando in Italia c'è un governo scelto dagli italiani", puntualizza Meloni. Poi, a chi chiede se il bilaterale possa essere un'occasione per ricucire i rapoorti con Macron, risponde: "Non ci sono problemi personali o ricomposizioni da fare. I leader discutono animatamente, ma questo non compromette i rapporti tra le nazioni. Moltissime volte ci siamo trovati d'accordo, altre volte ci siamo trovati meno d'accordo. A Roma si dice 'montare molta panna' su questo tema". La premier si dice "contenta" per la visita del presidente francese e annuncia: "Le materie da discutere sono infinite". Inevitabile che anche la situazione a Gaza, su cui Macron si è espresso in maniera netta, possa finire sul tavolo del bilaterale. Così come il nodo dei dazi. Sul quale Meloni torna a mostrarsi fiduciosa: "L'Europa non sta perdendo tempo. Tra le due sponde dell'Atlantico c'è un approccio molto diverso. Bisogna lavorare per favorire una maggiore comprensione. Io sono positiva. Da parte dell'Ue c'è una volontà a raggiungere un accordo". E le relazioni commerciali tra Ue e Stati Uniti difficilmente potranno rimanere fuori da un altro importante bilaterale, annunciato da Palazzo Chigi mentre la premier è in Kazakistan. Quello con il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, previsto venerdì 6 giugno. Nello stesso giorno, la premier riceverà anche il presidente argentino Javier Milei. E da Astana arriva anche un altro annuncio importante che riguarda le relazioni internazionali che Meloni è intenta a tessere. Il 12 giugno a Palazzo Chigi, la presidente del Consiglio incontrerà il segretario generale della Nato, Mark Rutte. Un passaggio cruciale sul tema della difesa e delle spese militari per Meloni, prima di volare in Canada per il G7.
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