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Meloni in Canada per il G7. Medio Oriente e dazi: si cerca un punto in comune
Ieri 15-06-25, 20:42
Il G7 di Kananaskis si apre all'insegna della crisi tra Israele e Iran, che impone ai sette leader di tentare di raggiungere una posizione comune su un conflitto che sta ormai sfociando in una guerra totale. Gli occhi sono puntati su Donald Trump. Il presidente Usa si presenta al vertice sulle Rocky Mountains canadesi preceduto da una serie di dichiarazioni che rischiano di confondere gli altri Grandi. "L'Iran e Israele dovrebbero raggiungere un accordo, e lo faranno", ha scritto su Truth. Poi, l'"apertura" ad un ruolo di mediatore per Vladimir Putin. E ancora, la possibilità di una partecipazione Usa al conflitto: "Non siamo coinvolti" nel conflitto fra Israele e Iran, ma "è possibile che lo saremo". Nelle discussioni che si svolgeranno tra lunedì e martedì e dai bilaterali in programma ci sarà certamente un chiarimento tra i leader, che tenteranno di riportare l'attenzione di Washington anche sulla guerra in Ucraina, per ora ignorata nelle priorità anticipate dalla Casa Bianca alla vigilia del vertice. Al momento, non ci sono ancora indicazioni su un faccia a faccia tra Trump e Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino è uno dei leader stranieri 'extra G7' presenti a Kananaskis. Oltre a Ursula von der Leyen, parteciperanno ai lavori e ai vari 'a margine' anche il premier indiano Narendra Modi, la presidente messicana Claudia Sheinbaum e il brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. Tra i temi non presenti nell'agenda ufficiale, non esplicitati almeno, anche quello dei dazi, in vista della scadenza l'8 luglio della pausa di 90 giorni alle "tariffe reciproche" che Trump ha imposto ai partner commerciali dell'America, al netto degli accordi già annunciati con Regno Unito e Cina. Altro elemento di contrasto, le pretese del presidente Usa di fare del Canada il "51esimo Stato". L'unico bilaterale di Trump finora confermato è proprio quello col premier canadese Mark Carney, in programma lunedì. La premier Giorgia Meloni ha invece in programma domenica sera (nella notte italiana) due faccia a faccia col cancelliere tedesco Friedrich Merz e col premier britannico Keir Starmer. I contatti con gli altri leader, a cominciare dal padrone di casa Mark Carney, saranno programmati per lunedì e martedì. Come riferiscono fonti italiane, al centro dei colloqui che si svolgeranno in questi giorni ci saranno la situazione in Medio Oriente, con la guerra in corso tra Israele e Iran, il conflitto in Ucraina e la questione dei dazi. L'obiettivo delle discussioni di lunedì è un coordinamento generale anche con gli Stati Uniti. Sul tema più scottante, quello del conflitto tra Israele e Iran, si guarda soprattutto alla Presidenza canadese per il modo in cui il G7 prenderà posizione. In assenza di una dichiarazione finale congiunta, spetterà infatti a Carney riassumere l'esito dei lavori in un 'chair's summary'. Carney ha deciso di abbandonare la pratica della dichiarazione congiunta, come già fece Macron nel 2019. Sono previste sette brevi dichiarazioni su temi chiave, tra cui il traffico di migranti — punto sul quale l'Italia sottolinea la continuità tra la sua Presidenza uscente e quella canadese.
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