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Morti per il taser, come al solito carabinieri indagati. La Lega: mezzo sicuro
Oggi 19-08-25, 07:45
Un mezzo sicuro, decisamente meno impattante, meno mortifero di una pistola. Ma che, al tempo stesso, consente a chi indossa una divisa di essere in grado di difendersi dai malviventi. Sono stati sufficienti due episodi perché la sinistra tornasse a dare fiato alle trombe. E puntasse, nuovamente, il dito contro le forze dell'ordine. Gianpaolo Demartis, 57 anni, e Elton Bani, 41 anni, sono morti a distanza di due giorni, l'uno a Olbia, l'altro a Genova. I due uomini sono deceduti dopo essere stati colpiti dal taser per mano di uomini delle forze dell'ordine. E ora due procure, quella di Tempio Pausania e quella di Genova, hanno aperto due distinti fascicoli, nei confronti di quattro carabinieri, per fare luce sulla loro prematura scomparsa, con l'accusa di omicidio colposo, e disposto le rispettive autopsie. Bani, di origini albanesi, è morto a Manesseno, dove viveva, nell'entroterra di Genova. I carabinieri sono stati chiamati dai vicini dell'uomo, che avevano sentito urla e forti rumori provenire dall'appartamento. Sul posto sono arrivate due pattuglie che hanno trovato il 41enne in forte stato di agitazione. Demartis nella notte di sabato stava seminando il panico per strada, aggredendo i passanti a Olbia. Nonostante i numerosi inviti a calmarsi da parte dei militari, l'individuo avrebbe risposto aggredendo i carabinieri e colpendo uno di loro al volto. Due episodi di cronaca tragici (come lo è, sempre, la morte di un essere umano), sul quale la sinistra ha voluto speculare. «In poche ore ben due vittime colpite da un taser. Salvini, la Lega e compagnia possono anche strillare quanto vogliono ma è evidente che esiste un problema con questo strumento che va intanto bloccato - ha sentenziato Filiberto Zaratti, capogruppo di Avs nella commissione Affari costituzionali della Camera - Si dia seguito alla denuncia della Garante dei detenuti della Sardegna Irene Testa che giustamente parla di strumento di tortura legalizzato». Del tutto analoga la posizione di Riccardo Magi, segretario di +Europa: «Chiediamo che Piantedosi sospenda immediatamente l'uso del taser alle nostre forze dell'ordine, compresa la polizia municipale, a cui questo governo l'ha estesa quasi un anno fa». Di tutt'altro avviso il centrodestra, che difende non solo le forze dell'ordine, ma anche l'uso del taser. Il sottosegretario agli Interni Nicola Molteni ha affermato che «chi dice che il taser è uno strumento di tortura dice il falso e le polemiche di queste ore sono ideologiche e pretestuose». Netta la posizione di Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia: «Ogni sciagura è la scusa buona per la sinistra per disarmare le nostre forze dell'ordine le nostre divise. Nessuno stop al taser il cui corretto utilizzo quotidianamente agevola la deterrenza e garantisce sicurezza». Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, si pone due domande: «Ma cosa devono fare le forze dell'ordine? La magistratura in questo Paese da che parte sta?». La parola fine alle mille polemiche giunge da una nota della Axon, la società che produce i taser. «Non esistono evidenze scientifiche che dimostrino una correlazione diretta di causa-effetto tra l'utilizzo del Taser e il decesso dei soggetti colpiti». Axon fa riferimento agli «studi indipendenti tra cui la ricerca della Wake Forest Uni✓ersity School of Medicine - che hanno dimostrato come nel 99,7% dei casi non si registrano danni permanenti, se non lesioni lievi causate prevalentemente da cadute». Dal punto di vista clinico, il dottor Francesco Perna, cardiologo del Policlinico Gemelli ha spiegato a La Presse che «diversi studi dimostrano una pericolosità bassa, ma bisogna ricercare la quantità di corrente più bassa possibile e cercare di mirare da zone più lontane da cuore e torace».
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