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No al terzo mandato ma piace agli italiani. Lo sfogo di De Luca e i "dementi del Pd"
Oggi 30-06-25, 07:47
Mentre la politica prima propone poi boccia il terzo mandato gli italiani non ci vogliono rinunciare. A dirlo è un sondaggio dell'istituto demoscopico Lab21. La maggioranza degli italiani intervistati, pari al 57,9%, è favorevole al terzo mandato per i presidenti di Regione. Contrario il 42,1%. In base all'indagine il presidente del Veneto, Luca Zaia, si conferma in prima posizione nella classifica di gradimento dei governatori, col 67,8%. Alle spalle i colleghi leghisti Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia) e Attilio Fontana (Lombardia). La «top five» è chiusa da Marco Bucci (Liguria), Michele De Pascale (Emilia Romagna) e Vincenzo De Luca (Campania). Tornando a Zaia, il gradimento del presidente del Veneto va oltre i confini del centrodestra. Tra gli elettori del centrodestra la fiducia è al 77,9%, ma Zaia è apprezzato anche dalla maggioranza degli elettori di centrosinistra (56,7%). «È un risultato certamente lusinghiero e lo accolgo con grande gratitudine. tuttavia, lo considero soprattutto la conferma che un modello amministrativo fondato su concretezza, ascolto e visione continua atrovare riscontro tra i cittadini. Questo risultato non premia solo me, ma una squadra che ogni giorno si impegna per migliorare la vita del nostro territorio» ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia intervistato da Affaritaliani.it. I governatori, rappresentati da Fedriga, avevano chiesto di aprire un tavolo sulla questione dei tre mandati. Non a caso durante il Festival delle Regioni a Venezia avevano firmato un documento congiunto. Poi però la questione si era spostata a Roma e lì è stata sepolta. Fra quelli che non hanno apprezzato, per usare un eufemismo, l'archiviazione del terzo mandato c'è il governatore campano Vincenzo De Luca. Lo sceriffo aveva anche proposto una soluzione alternativa: non volete il terzo mandato? Fate slittare almeno la data delle elezioni per poterci far approvare il bilancio. «Il presidente della Conferenza delle Regioni ha spiegato che c'è un problema tecnico per approvare i bilanci di previsione delle cinque Regioni che vanno al voto perché come sapete la data di elezioni è slittata in avanti a causa del Covid e dunque non ci sono i tempi materiali. Il che significa un danno immenso per l'Italia. Per la Campania la cosa è ancora più grave perché noi abbiamo approvato l'accordo di coesione con un anno e mezzo di ritardo e il danno si riverserà sulle amministrazioni comunali, sui cantieri che non partono, e quant'altro. Abbiamo segnalato il problema a questi dementi che abbiamo a Roma ma anziché valutare nel merito il danno che si determina per le Regioni stanno preoccupandosi delle beghe interne di partito, a cominciare dal Pd che è il più demente di tutti in questa situazione».
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