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"Non era sola, troppi punti oscuri": esperti e legali rilanciano l'ipotesi di omicidio nel caso Erika Ferini Strambi
Oggi 15-09-25, 16:37
Scomparsa nel nulla per 10 giorni, ritrovata morta in un campo di mais alle porte di Milano. È ancora un mistero la morte di Erika Ferini Strambi, 53 anni, manager delle risorse umane del gruppo Luxottica, scomparsa nel nulla il 6 luglio scorso, per poi essere ritrovata senza vita il 16 luglio a Pantigliate, in provincia di Milano. La sua auto era adagiata in un fossato con le chiavi ancora attaccate e gli sportelli chiusi, i suoi slip erano riposti accanto alla salma, così come le stampelle che utilizzava per spostarsi a causa di gravi problemi di deambulazione. A notare il cadavere era stato un agricoltore. Il programma Incidente Probatorio - Cronache d'estate, in onda sul canale 122 Fatti di Nera, è tornato ad occuparsi del caso, che resta sospeso tra l'incidente e l'omicidio. Quello che si sa sull'insolito ritrovamento è che l'auto incidentata della 53enne è rimasta per giorni in quel luogo di campagna isolato, senza che nessuno segnalasse la sua presenza, e anche che il padre spesso denunciava la scomparsa di Erika, che faceva perdere le proprie tracce per giorni. Inoltre, non lontano dal suo corpo è stato ritrovato un sasso sporco di sangue. La donna è stata ritrovata senza vita in un campo di mais con i tacchi calzati e gli slip ripiegati vicino al suo corpo. L'ultima traccia è una telefonata ancora più misteriosa effettuata da Erika proprio la mattina della scomparsa a un radio taxi milanese, nella quale affermava di aver avuto un incidente e di non sapere dove si trovava. Erano le 4 del mattino. “Vedo del verde intorno a me” avrebbe spiegato all'operatore che, dall'altro lato della cornetta, ha richiesto ulteriori informazioni per rintracciarla, partendo dal luogo in cui era partita, ma Erika non ricordava neanche quello. All'improvviso, però, la telefonata si è interrotta. Di sicuro la sua Mini era finita con le ruote anteriori in un fosso in aperta campagna. Al momento, l'autopsia effettuata venerdì 25 luglio non ha chiarito del tutto l'accaduto, anche se ha escluso la presenza di segni di violenza, confermando solo la frattura di una costola, dovuta a una patologia alle ossa. Ciò che si sa è che la donna, intorno all'una di notte, aveva lasciato un locale di karaoke a seguito di una serata passata con amici, per poi mettersi alla guida in direzione opposta al suo appartamento a Milano. Aveva anche rifiutato l'offerta di un passaggio da parte di un amico. La storia è piena di punti oscuri. La pista dell'omicidio resta calda, come il padre della donna sostiene all'inizio: secondo lui, non può essere stato un incidente. “Erika non si poteva muovere da sola – ha spiegato Mary Petrillo, psicologa e criminologa – invece è arrivata a una certa distanza dall'auto in una zona impervia, il che lascia perplessi. O non era sola, o c'era qualcuno con un'altra macchina dietro di lei. Bisogna fare un'autopsia più approfondita, può venir fuori qualcosa di diverso. Lei era ben voluta sul lavoro, era descritta come una persona affabile. Tra le conoscenze e le amicizie non ci sono sospettati particolari. Io credo più probabile che sia accaduto qualcosa di occasionale, che si sia trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Quella sera è accaduto qualcosa di non prevedibile. Anche la telefonata, fatta alle 4 del mattino in stato confusionale, potrebbe essere dovuta a un disturbo post-traumatico da stress”. Secondo Cinzia Mammoliti, criminologa e psicologa clinica, “alle 4 del mattino ha preferito chiamare il radiotaxi per non farsi beccare ubriaca alla guida. Non era lucida, non si ricordava da dove arrivava, era in stato di alterazione mentale. Purtroppo, il corpo in stato di decomposizione ha reso gli esami complessi e difficili, anche se si cercano tracce di un eventuale strangolamento. Io temo che qualcuno possa aver approfittato della situazione”. “In questo caso – ha detto l'avvocato Patrizia Giusti – sono presenti diversi fatti criminologici da valutare con attenzione. Il contenuto del cellulare può farci capire dove stava andando, quali fossero le sue intenzioni, se aveva fissato un appuntamento con qualcuno. È utile anche un'autopsia psicologica del vissuto di Erika: il papà aveva confermato che diverse volte si erano verificati questi episodi, ma c'è da capire se avesse altre fragilità al di là della patologia, se reagiva in maniera lucida a situazioni stressanti. Dopo un incidente, si dovrebbero chiamare le forze dell'ordine o un amico, non il radiotaxi. Questa è sicuramente una scelta anomala. E non scendo con le stampelle in piena campagna, forse è stata spinta da qualcun altro a uscire dall'auto”. “Io allo stato di alterazione credo poco – ha sostenuto l'avvocato Antonello Viola – perché l'amico, che si era offerto di darle un passaggio, ha detto che lei non era in stato confusionale. La frattura costale non poteva cagionare l'evento morte, anche se era affetta dalla patologia delle ossa di cristallo. Ci sono troppi interrogativi e contraddizioni, servono gli esiti scientifici dell'autopsia. E poi c'è da capire anche quanto sia stata spontanea la telefonata al radiotaxi. Gli elementi che conosciamo ci fanno pensare che possa essere intervenuta la mano di un terzo soggetto. È una ricostruzione della scena del crimine che mal si concilia con quella di un semplice incidente. Va colmato il gap di queste 3 ore, dall'una alle 4, bisogna capire cosa sia accaduto. Sembra che nessuno sia salito in auto, ma forse aveva un appuntamento con qualcuno in quel posto. Per questo il cellulare è decisivo”. “Una delle ipotesi è quella che Erika sia morta di stenti – ha aggiunto l'avvocato Valerio Lombardi – ma in ogni caso io non credo all'incidente. Inoltre, la telefonata al radiotaxi avviene 3 ore dopo, a dispetto di un percorso di circa mezz'ora. A tal proposito, non mi piace che il radiotaxi riceva la telefonata di una donna in stato confusionale, non riuscendo a identificare il luogo chiuda il telefono e torni a fare il suo lavoro senza chiamare il 112”. La puntata dedicata al caso di Erika Ferini Strambi è disponibile su Cusanomediaplay.it.
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