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Ok al dl Sicurezza è legge, rissa sfiorata. Calenda a Balboni: "Ci vediamo a Colle Oppio"
04-06-2025, 14:42
Approvato il decreto sicurezza, con 109 voti a favore, 69 contrari e un'astensione. Approvato dalla Camera il 29 maggio scorso, il decreto è quindi diventato legge in una giornata parlamentare caratterizzata dalla protesta delle opposizioni, con i senatori che si sono seduti a mo' di blocco stradale al centro dell'Aula, e una rissa sfiorata tra Carlo Calenda e Alberto Balboni. "Sono appena uscito da una lunga articolata e accesa discussione in Parlamento...", sottolinea Matteo Salvini a chi gli domanda, all'uscita del Senato, se non ritenga che con l'iter d'approvazione del dl Sicurezza il Parlamento sia stato sostanzialmente esautorato. "Quando ci sono le case occupate, le truffe agli anziani e le rapine a ruota libera, secondo me prima si fa meglio è", osserva il vicepremier e leader della Lega. Con l'approvazione definitiva del Decreto Sicurezza al Senato, il governo "compie un passo decisivo per rafforzare la tutela dei cittadini, delle fasce più vulnerabili e dei nostri uomini e donne in divisa": scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Interveniamo con determinazione contro le occupazioni abusive, accelerando gli sgomberi e proteggendo famiglie, anziani e proprietari onesti, troppo spesso lasciati soli di fronte a ingiustizie intollerabili - aggiunge - Combattiamo le truffe agli anziani, un fenomeno vile che colpisce chi più merita rispetto e protezione. Rafforziamo infine gli strumenti a disposizione delle Forze dell'Ordine, per difendere chi ogni giorno difende i cittadini. Legalità e sicurezza sono pilastri della libertà. E noi continueremo a difenderli con determinazione". "Il decreto sicurezza è legge. Un provvedimento strategico, fortemente voluto da questo Governo, che introduce nuovi ed efficaci strumenti per rafforzare il contrasto a criminalità e terrorismo, garantire una maggiore protezione dei cittadini, in particolare dei più fragili, e valorizzare il lavoro quotidiano delle nostre Forze dell'ordine", commenta su X il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. Come detto, tensione alle stelle dopo le parole del senatore Alberto Balboni, censurato per la seconda volta dalla presidente di turno dell'Aula del Senato, Anna Rossomando. "Voi siete quelli che andavate in carcere a trovare i terroristi e i mafiosi", ha puntato il dito contro il Pd il senatore di FdI, a capo della Commissione Affari Costituzionali. Parole che hanno scatenato la nuova replica delle opposizioni, con alcuni esponenti delle minoranza che hanno provato a raggiungere i banchi dei partiti di maggioranza, arrivando quasi allo scontro fisico. In particolare il leader di Azione si è distinto. "Se vuoi fare il fascista di Colle Oppio ci vediamo a Colle Oppio. A me non puoi accostarmi alla criminalità organizzata", ha tuonato Carlo Calenda all'indirizzo di Balboni che aveva attaccato l'opposizione ritornando sulla vicenda Cospito e sulle visite in carcere degli esponenti della minoranza. Visibilmente contrariato, Calenda ha cercato di raggiungere il banco dove era seduto lo stesso Balboni, fermato dai commessi che si sono interposti, evitando il contatto tra il leader di Azione e il meloniano.
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