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Oro, nero e resti archeologici. Come saranno metro Colosseo e Porta Metronia
Oggi 19-05-25, 10:43
Sarà un autunno di novità per i trasporti di Roma. A settembre - come anticipato sabato da Il Tempo - cambierà la viabilità in piazza Venezia perché il cantiere della metro C si sposterà sul lato opposto a quello attuale, quindi sotto il Palazzo delle Generali, e nelle stesse settimane dovrebbero aprire al pubblico le nuove fermate Porta Metronia e Colosseo, le prime dal 2018, quando è stata inaugurata San Giovanni sulla linea C. I lavori sono quasi conclusi, tanto che Roma Metropolitane prevede la consegna della tratta a Roma Capitale entro quest'estate (840 milioni di investimento per 3,2 chilometri) ma poi ci sarà la fase del pre-esercizio, per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie all'apertura. Che, appunto, se non ci saranno imprevisti dovrebbe avvenire in autunno sia per Porta Metronia che per Colosseo, dove è previsto lo scambio con la linea B. Intanto però l'aspetto delle fermate, con teche ed espositori che mostreranno alcuni dei reperti archeologici emersi durante i lavori, è già definito. A Colosseo, che all'inizio doveva chiamarsi Fori Imperiali, l'allestimento sarà simile a quello della fermata San Giovanni ma in più l'atrio sarà arricchito da pareti e arredi sui toni dell'oro, altro richiamo all'Antichità. «Sarà la più bella al mondo», ha affermato il sindaco Roberto Gualtieri, con un pizzico di orgoglio. Peccato per i ritardi che hanno fatto «bucare» al Campidoglio l'inaugurazione per il Giubileo. Porta Metronia invece doveva aprire addirittura a fine 2024, ma la scadenza è scivolata via slittando di circa un anno. Tornando a metro Colosseo, anche scendendo al piano interrato si potrà vedere l'Anfiteatro Flavio grazie a un «oculus», una finestra sul soffitto, mentre gli spazi esterni saranno come una piazza lungo via dei Fori Imperiali. Porta Metronia (ex Amba Aradam) è invece situata in un'area meno monumentale, nel cuore del Celio, ma avrà a sua volta un aspetto stile museo. D'altronde dalle viscere del cantiere è emersa la «Domus del comandante», che insieme ai resti di un'antica caserma sarà in esposizione all'interno della stazione e visitabile anche grazie a una passerella sospesa. Ancora lunga è invece l'attesa per la fermata di piazza Venezia (755 milioni per 600 metri di tratta). Gli operai stanno perimetrando gli spazi sotterranei e, una volta terminato sul lato di Palazzo Venezia, si passerà a quello opposto. Solo dopo si inizierà a scavare per costruire la fermata vera e propria, tanto che il cronoprogramma prevede otto-dieci anni di lavori a partire da giugno 2023, quando sono iniziati. Nel frattempo i romani dovranno sopportare diversi altri cambi di viabilità. Oltre a quello previsto a settembre ce ne dovrebbe essere un altro tra circa un anno e mezzo. Quando il cantiere sotterraneo entrerà nel vivo.
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