s
Parodi non molla e l'Anm fa la vittima: "Vogliono allentare i controlli sul potere politico"
Oggi 27-12-25, 10:24
"C'è un'escalation nei toni che vedo montare. E vedo forzature che aumentano", "Condividiamo da mesi le preoccupazioni dei colleghi della Corte dei Conti. Ed io penso che sta emergendo una verità, sotto la coltre degli slogan: in questo momento è in gioco il principio dell'equilibrio tra poteri dello Stato. E l'allentamento delle funzioni di controllo sul potere politico". Lo spiega, in un'intervista a Repubblica, Cesare Parodi, presidente dell'Anm, dichiarandosi preoccupato per "il grado di aggressività, gli schizzi gratuiti. Credo che ciascuno dovrebbe essere libero di poter esporre i suoi argomenti senza subire accuse gratuite: e infatti il nostro no, fin dal primo momento, è stato spiegato e motivato. I cittadini hanno bisogno di capire per poter scegliere consapevolmente: qui parliamo del loro diritto alla giustizia e delle loro garanzie, non dei nostri 'privilegi'". Si sta portando avanti una battaglia contro le toghe? "Non parlo di tutti, naturalmente, ma il messaggio che passa è proprio quello: e invece insisterò sempre, anche negli incontri, sul fatto che dobbiamo riflettere sul danno che si fa alla Costituzione. Chi chiede il sì vuole rafforzare il potere politico a danno di quello dei giudici che esercitano il controllo. Tutto il resto, dividere i pm dai giudici, è fuffa. Ce lo ha fatto capire il ministro Nordio", prosegue. "Il Guardasigilli è stato molto sincero quando ha detto alla segretaria Schlein: questa riforma converrà anche a voi. Ha ragione: converrà a chiunque è al governo. E poi turba, confesso, una certa aggressività", "Mi sorprende, ad esempio, che l'avvocato Caiazza, presidente dell'Unione Camere Penali, usi ripetutamente il termine 'menzogne' per riferirsi alle analisi che tanti magistrati offrono contro questa riforma. Ma io non ci sto a confrontarmi questo livello", dichiara Parodi.
CONTINUA A LEGGERE
4
0
0
Guarda anche
Il Tempo
12:00
