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Passaportopoli, spuntano finte cittadinanze dal Brasile all'Italia
27-05-2025, 08:15
Un sistema ben organizzato, basato su documenti falsificati, che permette a migliaia di persone di ottenere illegalmente la cittadinanza italiana e quindi il passaporto per poter circolare liberamente anche in tutta l'Unione europea. È la cosiddetta “Passaportopoli”, un mercato che vale milioni di euro, alimentato da agenzie e intermediari senza scrupoli che sfruttano le discendenze italiane, per produrre certificati contraffatti. L'ultimo caso è emerso dal Comune di Breda di Piave (Treviso), che ha smascherato due falsi estratti di nascita inviati dal Comites (Comitato degli italiani all'estero) del Brasile e appartenenti a due sudamericani che avevano fatto richiesta della cittadinanza italiana. La risposta dell'ufficio anagrafe trevigiano non lascia spazio a dubbi: «Documenti palesemente falsi». Con una lettera protocollata del 12 marzo 2025, inviata al Comites di San Paolo, al Consolato italiano, alla prefettura di Treviso e ai carabinieri, il Comune ha dichiarato: «Gli estratti di nascita sono palesemente dei documenti falsi, non avendo lo scrivente ufficio mai trascritto nei propri registri di nascita tali atti. Il falso si evidenzia anche dal fatto che per gli estratti in questione viene utilizzato un modello sconosciuto a questo ufficio, vengono inoltre riportati estremi di trascrizione evidentemente sbagliati all'occhio esperto di un ufficiale di Stato Civile. Inoltre, la firma apposta in calce è stata riportata come "Funzionario Incaricato - L'ufficiale d'Anagrafe", quando tali estratti sono rilasciati unicamente a firma di Ufficiali di Stato Civile». Il Comune ha annunciato di aver sporto querela per tutelare l'ente pubblico e perseguire penalmente i responsabili. Proprio per contrastare questo fenomeno, martedì scorso la Camera ha approvato in via definitiva la legge sulla cittadinanza, voluta dal governo Meloni e di cui Andrea Di Giuseppe, parlamentare di Fratelli d'Italia ed eletto all'estero, ne è uno dei promotori. «Quello che noi andremo a fare adesso, oltre ad ampliare il decreto legge che abbiamo detto essere un punto di partenza – spiega Di Giuseppe - è controllare le cittadinanze già rilasciate. Già i primi dieci passaporti sono stati ritirati non più di tre mesi fa». Per stroncare il fenomeno, è attiva una task force composta da ispettori della Farnesina, guardia di finanza e carabinieri. Non c'è solo il ritiro del passaporto, ma anche un procedimento penale: verrà impedito l'ingresso in Italia pure solo come turisti con passaporto non italiano, poiché l'atto è penalmente perseguibile. Allo stesso modo, saranno perseguiti penalmente tutti gli studi legali e le agenzie complici di queste falsificazioni. «Non si tratta solo di truffa allo Stato, ma di un pericolo per la sicurezza nazionale» conclude l'esponente di Fratelli d'Italia. Il caso del Comune trevigiano e che vede coinvolti due cittadini brasiliani, è solo la punta dell'iceberg di un fenomeno che, secondo le stime, muove un mercato nero da oltre tre miliardi di euro, con tariffe che arrivano a 4.000 euro per ogni pratica di rilascio passaporto. Il meccanismo è sempre lo stesso: si parte dalla ricerca di un antenato italiano, si costruisce una genealogia fittizia e si producono documenti di nascita, matrimonio e morte completamente falsificati. Il fenomeno è più grosso di quanto si pensa. Negli ultimi 10 anni, secondo i dati del Maeci, il 90% delle nuove cittadinanze è stato registrato in Sud America. Mentre negli ultimi quattro anni, alla Farnesina, sono arrivate circa 600mila richieste di passaporti e ogni anno, lo Stato produce circa 120mila passaporti per italiani che vivono all'estero, dove risiedono circa 80milioni di connazionali. Di questi, ben 54 milioni sono proprio in Sudamerica. Il nuovo quadro normativo, dunque, non solo restringe le maglie per chi vuole ottenere la cittadinanza italiana senza averne titolo, ma prevede anche un'azione retroattiva.
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