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Petra 3, i segreti del giallo mediterraneo con Paola Cortellesi su Sky
09-10-2025, 19:09
Con la terza stagione di Petra, Sky e Cattleya confermano una delle scommesse più riuscite della serialità italiana recente. Due nuovi episodi da novanta minuti riportano sul piccolo schermo una delle investigatrici più originali del panorama televisivo, pronta a riconquistare gli spettatori con la sua ironia tagliente e la sua umanità irregolare. Tratta dai romanzi di Alicia Giménez-Bartlett, Petra non si limita a tradurre in immagini un successo letterario: lo reinventa. Il passaggio da Barcellona a Genova non è un semplice cambio di scenario, ma un atto creativo che trova nella città ligure, sempre magnetica, enigmatica e viva, un riflesso perfetto del carattere della protagonista. Tra vicoli, porto e quella luce cangiante che alterna nebbia e mare, Genova diventa una presenza costante, quasi una voce narrante. Ed è ancora una volta il volto inconfondibile di Paola Cortellesi a dare anima al personaggio. Dopo lo straordinario successo del suo esordio alla regia con C'è ancora domani, l'attrice torna per l'amica Maria Sole Tognazzi a interpretare una Petra volitiva e scontrosa, ex avvocato alle prese con la nuova vita da ispettore della squadra mobile tra i caruggi genovesi. Al suo fianco, il viceispettore Antonio Monte interpretato da un sempre più sfaccettato Andrea Pennacchi, compagno di indagini, capace di accompagnare e mettere in risalto il ruolo della protagonista con un'affabilità e un fascino non trascurabili, in un'intesa che resta uno dei punti di forza della serie. In questi nuovi episodi, Petra affronta anche un equilibrio domestico inedito: dopo due matrimoni falliti e la compagnia di un ragno come unico confidente, la ritroviamo in una casa piena di rumori e di vita, accanto al compagno Marco e ai suoi tre figli. Ma il cambiamento personale non intacca la dedizione al lavoro: tra un omicidio in un convento e un imprenditore assassinato con sospetti legami mafiosi, Petra continua a muoversi con la stessa lucidità e curiosità di sempre. Rispetto ad altre fiction del genere -I bastardi di Pizzofalcone, Rocco Schiavone, Il commissario Ricciardi- Petra sceglie una via più intima e ironica. Dove gli altri commissari sono tormentati, rabbiosi o tragicamente romantici, la Cortellesi costruisce una figura nuova: un'investigatrice intelligente, disincantata, sarcastica ma capace di empatia. Una donna che non deve dimostrare nulla, solo essere sé stessa, ed è proprio in questa naturalezza che risiede il suo fascino. La regia di Maria Sole Tognazzi alterna il rigore della procedura al tono malinconico della commedia, trovando un equilibrio raro tra tensione e leggerezza. Ogni episodio è un piccolo film, curato nella fotografia e nella scrittura, con dialoghi che respirano di quotidianità e umanità. Le scene di Petra e Monte davanti a una birra, tra sarcasmo e confessioni, restano momenti di puro piacere narrativo, più intriganti, a volte, della soluzione del caso stesso. Se Rocco Schiavone rappresenta il noir montano e Pizzofalcone la coralità napoletana, Petra è un giallo mediterraneo al femminile: ironico, riflessivo, profondamente umano. La sua forza è nel raccontare il mistero non come deviazione del male, ma come frammento di umanità da ricomporre. E nel farlo, continua a crescere stagione dopo stagione, senza perdere la sua coerenza né la sua originalità.
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