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                                                Preso l'accoltellatore di Milano: aveva già colpito a caso dieci anni fa
                                
                                Ieri 03-11-25, 21:26                            
                                                            È stato rintracciato questa sera dai carabinieri del comando provinciale di Milano il presunto aggressore della donna di 43 anni accoltellata questa mattina in piazza Gae Aulenti. Si tratta di un 59enne nato a Bergamo, Vincenzo Lanni, rintracciato grazie alla sorella gemella, che lo ha riconosciuto dalle immagini diffuse dagli inquirenti. L'uomo si era rifugiato in un hotel di Milano, dove era ospite da qualche giorno, dopo essere stato allontanato da una comunità di recupero del Varesotto. Aveva ancora addosso gli abiti con cui è stato immortalato dalle immagini degli impianti di videosorveglianza della zona di piazza Gae Aulenti l'uomo di 59 anni, rintracciato in serata dai carabinieri del comando provinciale di Milano, che indagano sull'aggressione di questa mattina. E' stato proprio dalle immagini diffuse dagli inquirenti nel tardo pomeriggio di oggi, in cui si vede l'uomo con una giacca sportiva, dei pantaloni neri e delle scarpe da ginnastica, colpire alle spalle la 43enne dirigente di Finlombarda Anna Laura Valsecchi e dopo pochi secondi voltarsi e scomparire, che la sorella gemella dell'uomo ha riconosciuto il fratello, già autore nel 2015 di una simile aggressione a Bergamo. Dalla segnalazione della donna alla centrale operativa dell'Arma, i carabinieri sono riusciti a identificare e rintracciare il 59enne bergamasco, che si trovava in un albergo, di cui era ospite da qualche giorno, dopo essere stato allontanato da una comunità di recupero del Varesotto. Vincenzo Lanni, 59 anni, solitario e fanatico dei gialli. Nel 2015 la cronaca si è già occupata di lui e oggi è di nuovamente in manette. Nell'agosto di dieci anni fa aveva ammesso di aver accoltellato due pensionati bergamaschi a Villa di Serio e di Alzano, e al pubblico ministero aveva confessato l'intenzione di uccidere delle donne come reazione alla frustrazione per la sua vita, che giudicava fallimentare. Una promessa macabra, a rileggere la stampa di allora, che oggi si è quasi compiuta. Originario di Bergamo, incensurato, mai in cura psichiatrica, nessuna moglie o fidanzata, nessun amico e una sorella gemella che lo ha riconosciuto dall'immagine diffusa dai carabinieri, su autorizzazione della Procura di Milano, per dare un nome al sospettato del tentato omicidio. Appassionato di scacchi, amante di polizieschi e trattati di criminologia, nel 2012 aveva perso il lavoro di programmatore informatico. Anche dieci anni fa si era procurato un coltello dalla cucina - con una lama di 23 centimetri - e nel giro di poche ore aveva colpito due volte. Mentre i carabinieri erano già impegnati a dargli la caccia, armato di un cavo per le cuffie da usare come laccio per strangolare, era pronto a colpire la prima donna sola che avrebbe incontrato. Per fortuna non si è presentata l'occasione. Anche nel 2015 è stato tradito da una telecamera. Era stato ripreso con una borsa di tela verde mentre si allontanava a piedi dalla zona della prima aggressione. Una scena quasi identica a quella immortalata oggi dalle telecamere che puntavano sulla piazza in zona Garibaldi. E' stato rintracciato all'interno di un albergo del capoluogo, dove era ospite da qualche giorno, dopo essere stato allontanato da una comunità di recupero del Varesotto. Con sé aveva i vestiti indossati nel corso dell'aggressione. Anche questa volta non sono emersi collegamenti tra lui e la vittima.
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