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"Pubblicate tutti i file". Caso Epstein, nasce il partito delle sopravvissute
Oggi 18-11-25, 16:47
A Washington, nel giorno in cui la Camera si prepara a votare la risoluzione che chiede al Dipartimento di Giustizia di rendere pubblici tutti i file sul caso Epstein, le sopravvissute al finanziere hanno annunciato la nascita di un nuovo movimento politico "guidato dalle vittime", che si pone l'obiettivo di smantellare i sistemi che - denunciano - "hanno protetto i predatori per troppo tempo". Lisa Phillips, una delle sopravvissute intervenute a Capitol Hill, ha spiegato che il gruppo lavorerà per riscrivere leggi ritenute insufficienti e costruire "protezioni per i bambini del nostro Paese", ribadendo la richiesta che il Dipartimento di Giustizia renda finalmente pubblica tutta la documentazione sul caso. Haley Robson - che denuncia di essere stata violentata dal defunto finanziere pedofilo quando aveva solo 16 anni - ha ricordato come, pur essendo oggi adulte, tutte loro "stanno combattendo per le bambine che sono state lasciate indietro", mostrando una foto di sé da piccola. Ha ringraziato i deputati di entrambi i partiti che hanno sostenuto la risoluzione, riconoscendo il prezzo politico che alcuni - come la repubblicana Marjorie Taylor Greene "rinnegata" da Donald Trump - stanno pagando per aver sfidato la propria leadership. Ma non ha risparmiato critiche al presidente americano: pur apprezzando il cambio di posizione, si è detta "scettica" sulle sue reali intenzioni, aggiungendo di essere "traumatizzata, non stupida". Molte delle sopravvissute ci hanno tenuto a sottolineare che la loro non è una battaglia di parte. Annie Farmer, testimone chiave nel processo legato all'ex compagna di Epstein, Ghislaine Maxwell, ha definito l'intera vicenda "un tradimento istituzionale" che si è esteso attraverso amministrazioni repubblicane e democratiche: da Bill Clinton a Joe Biden. Jena-Lisa Jones - ex elettrice Gop che ha denunciato abusi da Epstein quando era solo 14enne - ha chiesto a Trump di "smettere di rendere tutto politico" e di sostenere la pubblicazione integrale dei file senza usare selettivamente i documenti contro avversari politici. "Stare dalla parte giusta della storia non è confortevole - ha detto Wendy, un'altra sopravvissuta - Ma questa non è una guerra di partito. È la richiesta di verità, responsabilità e protezione per chi verrà dopo di noi".
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