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Putin malato? Il retroscena clamoroso di D'Alema: “Affaticato e sorretto da due persone”
Oggi 27-09-25, 09:55
Le rivelazioni di Massimo D'Alema sull'incontro con Vladimir Putin a Pechino hanno riacceso i sospetti sull'effettivo stato di salute del presidente russo. Secondo l'ex premier, Putin sarebbe apparso “molto affaticato” e, addirittura, supportato da due persone: parole che contrastano con l'immagine pubblica di una leadership imperturbabile. L'esponente politico della sinistra era nella capitale cinese per partecipare alle celebrazioni dell'80° anniversario della fine della Seconda Guerra mondiale, invitato insieme a numerosi capi di Stato e di governo. Durante il viaggio, come riporta il “Corriere della Sera”, ha avuto la possibilità di avvicinare Putin e riferire ai suoi interlocutori a Roma un'impressione insolita: il leader russo non mostrava la consueta vitalità, e avrebbe “avuto al suo fianco due persone che lo sostenevano”. Le immagini ufficiali diffuse durante le cerimonie non lasciano intendere un quadro di fragilità fisica; tuttavia D'Alema ha offerto un dettaglio privato che, se vero, potrebbe avere peso politico. Nel descrivere la scena, ha fatto un paragone crudo con gli ultimi giorni del ex premier italiano Silvio Berlusconi: “Sembrava di vedere lui nell'ultimo periodo”. In Italia, la presenza di D'Alema ha scatenato polemiche. L'ex presidente del Consiglio è stato oggetto di attacchi trasversali da parte della politica italiana per aver preso parte a un evento con regimi autoritari al fianco di Putin e Kim Jong‑un. Non è la prima volta che circolano voci sullo stato clinico di Putin. Nel corso degli anni sono emerse ipotesi di leucemia, tumore al pancreas, Parkinson, sindrome di Cushing e altre malattie gravi. Ma ogni volta il Cremlino ha smentito categoricamente tali supposizioni. Un aspetto ricorrente nelle “teorie mediche” è la segretezza assoluta che avvolge i viaggi e le condizioni personali del presidente russo: si dice che il servizio di sicurezza raccolga urine e feci per impedire profilazioni genetiche e che Putin viaggi con un bagno portatile per evitare contaminazioni esterne. Tali ricostruzioni hanno spesso l'aria più di leggenda che di realtà verificata. In occasione dell'evento di Pechino, è trapelato anche un fuori onda tra Putin e Xi Jinping. Il presidente russo avrebbe detto che “gli organi umani possono essere trapiantati in modo continuo e le persone possono vivere sempre più giovani, forse diventando immortali". Xi avrebbe risposto: “In questo secolo si prevede che le persone possano vivere fino a 150 anni”. Queste battute, finite sui social e rilanciate da diversi giornali, sono state interpretate da alcuni come suggestive, da altri come mera retorica propagandistica. I servizi segreti occidentali – americani e britannici – dichiarano di non avere prove certe di gravi patologie, ma non escludono che stiano analizzando ogni indizio disponibile. Se quanto riferito da D'Alema fosse realmente attendibile, sarebbe un fatto interessante da collocare in un contesto politico incandescente: la Russia è impegnata nella guerra in Ucraina, soggetta a pressioni diplomatiche, economiche e militari. Un leader indebolito fisicamente potrebbe suscitare lotte interne per il potere, instabilità decisionale o opportunità per falchi e moderati all'interno del Cremlino. Occorre però cautela: un osservatore, anche se vicino, non può sostituirsi ai medici né pretendere di “diagnosticare” sulla base di un'istantanea. Le immagini ufficiali del vertice cinese mostrano Putin attivo, partecipe dei lavori della “Shanghai Cooperation Organization” (SCO) e impegnato con Xi Jinping. Alla fine, l'enigma resta: è plausibile che un uomo al potere da decenni riveli segni di cedimento; ma finché non emergono prove mediche indipendenti, restiamo nel regno delle suggestioni. E tuttavia, come insegna la cronaca, anche un sospetto può avere riverberi politici significativi.
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